Nonostante il business la stia facendo da padrone, le statistiche, i data media, la tecnologia che sta imperversando nel gioco più bello del mondo, il Calcio non è e non sarà mai una scienza esatta e neppure una gigantesca azienda.
Imprevedibilità, umori, suggestioni e passione fanno del calcio e delle squadre che ne fanno parte delle schegge impazzite e generano fedi ed amori di difficile spiegazione.
Massimo Moratti, nel presentare il nuovo proprietario Erick Thohir ed il nuovo corso nerazzurro, diceva: “E’ un ottimo imprenditore che punterà a riassestare l’Inter e a renderla più grande con i conti in ordine…poi subentrerà la passione e vedremo che succederà…“.
Quelle parole subito i più non le avevano capite, il nuovo proprietario si era presentando puntando su un assetto societario basato su curricula importanti nel mondo del business e sull’internazionalizzazione. Si parlava praticamente solo di utili e merchandising, apertura ad altri mercati e banche. C’era un diktat per il mercato : “prima si vende poi si compra (con poco)“. Il progetto era su base pluriennale (a lunga scadenza…) ed il timone era affidato a Mazzarri, tecnico scrupoloso e valido, ma lontano dall’idea di allenatore-manager da grande squadra; e, soprattutto, di obiettivi sportivi si parlava poco, molto poco, l’unico sembrava essere un posto in Europa League. Intanto si puntellava la società con ottimo figure come Michael Bolingbroke ma la “pazzia”, l’entusiasmo e l’interismo sembravano lontani.
Poi in una notte la “profezia” di Moratti si è materializzata “poi subentrerà la passione e vedremo…“.
Cambio di allenatore e mentre tutti si aspettavano un “traghettatore”, ad Appiano è arrivato mister Mancini con idee chiare e precise e soprattutto con richieste e volontà chiare. L’entusiasmo dei tifosi è riesploso, l’interismo e la pazzia sono riemerse ed il nuovo proprietario, così internazionale, freddo e razionale è apparso essere il primo tifoso.
Cambio di strategia, svolta ed accelerazione del progetto sportivo e soprattutto passione. Non si sente quasi più parlare di banche e FPF, di conti in rosso e piani a lunga scadenza.
Mancini ha da poco dichiarato: “Che brutto dover lottare per il terzo posto…dall’anno prossimo lotteremo per lo scudetto“. Ecco questo è il senso della svolta…L’Inter è l’Inter non scherziamo.
A ciò si sta aggiungendo un mercato, al contrario di ciò che dichiara Lothar Matthaus, di primissimo livello con gli acquisti del campione del Mondo Podolski e di uno dei giovani migliori d’Europa, Shaqiri, con investimenti importanti e straordinariamente condotti dal ds Ausilio. L’obiettivo è il terzo posto ed il meglio sembra dover ancora venire.
Ora il campo. Le idee del tecnico vanno applicate sul terreno di gioco, l’entusiasmo e la mentalità che Mancini sta portando vanno trasformate in grinta e voglia di vincere. Il calendario offre, con l’Empoli al giro di boa, il Torino, il Sassuolo, il Palermo e l’Atalanta la possibilità di fare un salto di qualità, di dare uno strappo al passato. Sarà una prova di maturità e soprattutto la prova del 9 per verificare la svolta.
Emile Cioran sosteneva che noi deriviamo la nostra vitalità dal magazzino della pazzia…avanti pazza Inter!