La telenovela Osvaldo sta giungendo al termine. L’attaccante nerazzurro (ancora per poco) è in procinto di tornare in patria, al Boca Juniors, squadra per la quale ha sempre espresso il sogno di poter giocare. Il club argentino ha ormai intessuto un dialogo sempre più fitto con la dirigenza dell’Inter, giungendo quasi alla conclusione dell’accordo. Anche il Southampton, club inglese che detiene il suo cartellino, è ben predisposto verso questa soluzione: si tratterebbe di un prestito di cinque mesi, eventualmente prolungabile per ulteriori due anni nel caso in cui la squadra gialloblu riesca a proseguire il suo cammino in Coppa Libertadores. Da parte sua, l’oriundo della nostra Nazionale andrà incontro alla sua futura società, riducendosi parte dell’ingaggio da due milioni che percepiva all’Inter. Il vicepresidente del Boca, tal Cesar Martucci, si è così espresso: «Martedì Osvaldo sarà qui. Stiamo trattando con l’Inter e aspettiamo una risposta definitiva, però c’è buona volontà da tutte le parti e ci sono molte possibilità».
Osvaldo potrà così riconquistare quella serenità che aveva smarrito dopo il 6 gennaio, giorno della sfida a Torino contro la Juventus, quando il suo litigio con Icardi in campo e, soprattutto quello con Roberto Mancini negli spogliatoi, gli costarono la possibilità di proseguire la sua avventura con il club meneghino. Un’avventura che, nonostante qualche infortunio, stava procedendo con un bilancio più che positivo, frutto di cinque goal in campionato e due in Europa League, per una media realizzativa abbastanza alta. I suoi tentativi di chiarimento e scuse non sono serviti: il giocatore ha tentato di riavvicinarsi a Mancini sia a una settimana di distanza dai fatti compiuti, che nelle battute finali del mercato, quando il suo passaggio alla Juventus, unica destinazione gradita, stava sfumando. L’allenatore e la dirigenza sono però sempre stati irremovibili, nonostante i tifosi sui social network si siano molto esposti in suo favore.
Al Boca Juniors riuscirà a non sprecare una nuova opportunità? Ai posteri l’ardua sentenza.