Il miglior modo per iniziare a diventare grandi è sentire di esserlo

Qualsiasi malizioso potrebbe subito rispondere ai commenti positivi sulla grande vittoria ottenuta quest’oggi dall’Inter dicendo che rappresentano il solito fuoco di paglia destinato a durare non più di qualche giorno per essere smentito alla partita successiva.

Conoscendo il DNA della Pazza Inter tutto è possibile e sarebbe da sciocchi negarlo. C’è però anche da considerare come le due vittorie ottenute contro Palermo e Atalanta rappresentano l’ennesimo momento in cui è possibile dare avvio a un processo di crescita che, forse nel giro di qualche anno, potrebbe riportare l’Inter a livelli ben più alti dell’attuale nono posto attuale.

Le due sfide erano sulla carta proibitive perchè il Palermo è una delle rivelazioni del campionato e nella coppia d’attacco Dybala-Vazquez ha i suoi punti di forza mentre l’Atalanta sta vivendo un campionato in sordina ma in casa è sempre un avversario quasi insormontabile, lo dimostra il fatto che l’Inter non vinceva a Bergamo dal 2008 quando vinse 2-0 grazie al gol di Vieira e alla prima rete in Serie A di un certo Mario Balotelli con sempre con Mancini seduto in panchina.

Pensando a un’Inter che era reduce da tre sconfitte consecutive fra campionato e Coppa Italia, molti erano convinti che le sfide contro i rosanero e i bergamaschi avrebbero rappresentato ulteriori buchi nell’acqua del team di Mancini. Era lecito pensarlo viste le difficoltà riscontrate in quasi ogni partita dai ragazzi del Mancio, nonostante la costante convinzione espressa dal tecnico riguardo l’essere sulla giusta strada e la sua richiesta di pazienza perchè “i risultati arriveranno”

Per una volta non si può dargli torto visto che la fiducia di Mancini anche successiva alle sconfitte contro Sassuolo e Napoli soprattutto è stata ripagata con i sei punti delle ultime due gare con sette gol segnati e appena uno subito da avversari che appunto si presentavano assolutamente pericolosi.

Certo, la fortuna è servita come sempre. L’errore sotto-porta di Dybala di domenica scorsa oppure il rigore odierno in apertura e l’espulsione di Benaloane (comunque giusta) sono circostanze che hanno leggermente spianato la strada alla squadra che comunque ha messo a frutto il gioco e le occasioni create tornando a inanellare due vittorie consecutive (cosa che mancava da ottobre), rilanciandosi almeno per un campionato alla rincorsa del famigerato treno per l’Europa.

Oggi peraltro dopo il pareggio subito da Moralez c’era il solito rischio di disunirsi e soffrire le scorribande avversarie ma un grande Guarin e una prestazione corale comunque accorta e solida hanno permesso di ridurre al minimo i rischi e soprattutto di gestire la partita con la maturità che una grande squadra deve per forza avere.

L’inserimento nel 4-3-1-2 di giocatori duttili e abili come Brozovic e Shaqiri si è rivelato fondamentale per trovare certi automatismi e soprattutto quella sicurezza con cui si riesce a impostare la partita con il giusto piglio e la fiducia nei propri mezzi.

Questo perchè, nel calcio come nella vita, per iniziare a diventare grandi è necessario agire con la tranquillità delle proprie capacità e la certezza di poterle sempre dimostrare.

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