All’interno dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si parla della sfida a distanza tra Erick Thohir e James Pallotta, gli unici due presidenti stranieri della Serie A. Stasera non saranno in tribuna insieme visto che il tycoon ha dovuto fare ritorno a Giacarta, mentre il numero uno giallorosso si trova a Boston.
TRA USA E FINANZIAMENTI I punti in comune tra i presidenti di Inter e Roma non mancano certo. In primis, aspettando gli sviluppi cinesi in casa Milan, sono gli unici proprietari stranieri in Serie A. Poi stanno facendo entrambi i conti con un mondo particolare come quello del calcio italiano. Thohir invoca cambiamenti strutturali (A ridotta a 18 squadre, rose di 25 elementi, anticipi succosi a pranzo, quando in Asia è primetime ), Pallotta ha avuto il coraggio di zittire gli ultras colpevoli di aver esposto gli striscioni di Roma-Napoli, dando spazio a una contestazione nei suoi confronti. Entrambi posseggono un club made in Usa Thohir con i Dc United, Pallotta con i Boston Celtics. Peraltro hanno pure scelto la stessa via finanziaria per cercare di sistemare i conti: una newco dove far confluire tutti i debiti. Innovativa operazione di architettura finanziaria iniziata da Thohir e copiata da Pallotta.
FPF E LISTA UEFA Entambi sono nel mirino dell’Uefa per le infrazioni relative al Fair Play Finanziario (rosso negli ultimi tre bilanci). Il 5 maggio i due club verranno a conoscenza dei loro destini . La Roma rischia una riduzione a 23 giocatori (non 25) della lista Uefa, con obbligo di non sforare certi parametri nel prossimo mercato, oltre a una multa: per la verità, a Trigoria si aspettano solo quest’ultima sanzione, pronti a ricorrere in caso di pena più pesante. Per l’Inter è invece prevista una multa più salata, una rosa ridotta a 21 elementi – la prima volta che tornerà in Europa – e comunque un obbligo a fare attenzione ai conti.