Come scrive La Gazzetta dello Sport odierna, c’è un momento, verso la fine della partita, nel quale si perde la logica e l’incoscienza ne fa padrona. E Mancini, proprio per questo, ha buttato in campo attaccanti, centrocampisti offensivi e seconde punte. E questa squadra spregiudicata è riuscita a portare a casa i 3 punti. Perchè in questi momenti non serve la tattica ma serve la corsa, la benzina per finire in bellezza la partita e soprattutto quanto sono lucide le idee. A Hernanes e a Kovacic, di solito fantasisti viene assegnato il ruolo di mediani. Sono quelli che devono fermare gli avversari e far ripartire la manovra offensiva. L’idea di Mancini è di far stazionare la palla nella metà campo avversaria il più a lungo possibile, dove i 4 moschettieri non devono dare riferimenti alla difesa. Icardi centravanti classico, Shaq a destra, Palacio a sinistra e Podolski dietro la punta.
AZIONE SIMBOLO Tutta questa corsa sorprende la Roma che non sa come limitare i danni. L’azione che meglio descrive l’idea di calcio di Mancini è quella del gol di Icardi. L’argentino detta il passaggio in profondità, Podolski lo vede e lo serve sui piedi, poi Maurito è molto bravo a girarsi e a spiazzare De Sanctis.
QUESTIONE DI MENTALITA’ Il modulo che ieri sera alla fine ha affondato la Roma non è riproponibile per una partita intera. Con quattro attaccanti e due centrocampisti offensivi la difesa soffrirebbe molto delle ripartenze avversarie. Potrebbe però essere adottato a partita in corso, fondamentale però che i centrocampisti siano disposti a sacrificarsi per aiutare il reparto difensivo. Hernanes e Kovacic hanno risposto bene agli stimoli. Il brasiliano, oltre al gol, bellissimo, ha dato qualità alla squadra con 11 palloni recuperati e 4 dribbling. Anche Kovacic, in poco tempo, è riuscito a recuperare 1 pallone, intercettarne 2, vincere 2 contrasti e non sbagliare nemmeno un passaggio. Se gli interpreti hanno questa mentalità e questa grinta questo modulo potrebbe essere tranquillamente riproposto. E Mancini lo sa.