Il calcio nelle vene e la maglia dell’Atalanta come una seconda pelle. Guglielmo Stendardo è tra le bandiere del club orobico ma soprattutto una mosca bianca nel panorama calcistico italiano. Contemporaneamente ad una bella e lunga carriera infatti, gli studi in legge ed una laurea conseguita con ottimi voti. Da qui, una proposta particolare a Renzi, così come svela a Xavier Jacobelli che per calciomercato.com ha intervistato proprio il difensore.
“Nel mio futuro voglio sicuramente continuare a fare il calciatore e spero il più a lungo possibile, se Dio vorrà. Ma non Le nascondo che, una volta lasciata l’attività agonistica, vorrei impegnarmi in politica. E, siccome sono ambizioso, mi piacerebbe fare il ministro dello Sport. Un incarico che non esiste nell’attuale governo Renzi e per il quale ritengo di avere le competenze e le idee chiare. Tanto per cominciare, occorre creare tutti i presupposti e tutti i controlli necessari per evitare si ripeta lo scandaloso caso Parma; occorre cambiare il sistema che governa il calcio italiano, rispettando naturalmente l’autonomia della federazione; occorre spalancare le porte ad un rinnovamento totale della classe dirigente”.
Poi, i cambiamenti da attuare. “La Costituzione sancisce il principio della responsabilità penale individuale in caso di violenza dei tifosi. Uno Stato forte deve imporre il rispetto delle sue leggi, evitando la criminalizzazione e la strumentalizzazione di intere tifoserie come, invece, sta accadendo con conseguenze molto negative. Deve garantire stadi sicuri, nei quali non entrino mai più bombe carta, razzi, petardi, bengala e non si rischi più di morire, com’è successo ieri a Torino. Deve individuare e punire i criminali che infestano gli spalti”.