Se Miranda rappresenta la tanto agognata certezza difensiva mancata in modo evidente nell’ultimo anno, Murillo è una scommessa di Piero Ausilio. La sua titolarità nella Colombia fa ben sperare e sarà utile per dare esperienza a questo giocatore che, negli ultimi mesi, è stato protagonista della salvezza del Granada, il club spagnolo di proprietà dei Pozzo.
La Gazzetta dello Sport, per presentarlo ai tifosi che lo conoscono meno, ha provato a tracciarne il profilo paragonandolo a giocatori del recente passato nerazzurro. Ovviamente il metro di paragone non può che essere Cordoba, leader colombiano della difesa nerazzurra per tutto il primo decennio degli anni 2000. Murillo presenta la sua stessa velocità, con l’aggiunta di avere una stazza migliore, anche se non monumentale. Ambidestro, tecnico, aggressivo, esplosivo di testa e ben noto in Spagna per essere riuscito a tener testa anche a Messi. Le credenziali per fare bene in Italia ci sono tutte. La Rosea lo ha paragonato a Riccardo Ferri in termini di cattiveria e agonismo.
Con Miranda potrebbe comporre il prossimo tandem difensivo titolare. I due assemblerebbero una coppia adeguata per Roberto Mancini? In attesa del riscontro sul campo, la risposta può essere affermativa. Meno potente di Lucio, Miranda porta però l’eleganza e la personalità dei veri leader brasiliani, incapaci di perdersi in distrazioni e sonnellini. Un passo avanti ampio rispetto al Juan Jesus visto, da centrale, negli ultimi mesi. Come affidabilità la Gazzetta ha deciso di accostarlo a Beppe Bergomi, storico capitano dell’Inter per tutti gli anni novanta. Paragoni sempre un po’ azzardati e prematuri, ma i due presentano le credenziali per far vivere giornate più tranquille a Samir Handanovic.