Diktat di Thohir preciso: “ora bisogna vendere!” Lo impongono le nuove regole italiane con le rose limitate a 25 giocatori e la situazione economica attuale; per i primi colpi sono stati fatti (e ritardati) investimenti importanti, ma per portare a casa i prossimi tasselli si dovranno avere le casse più piene. Lo sanno bene i vari Felipe Melo, Perisic e Zukanovic, con i primi due bloccati da tempo e l’ultimo che è stato lasciato alla Sampdoria quando sembrava da tempo promesso sposo alla causa nerazzurra.
E’ proprio in difesa dove i giocatori in eccesso sono di più: offerte rifiutate, volontà di riscatto e di giocarsi le proprie chance, tante sono le ragioni che hanno bloccato il mercato in uscita dell’Inter. Con i giocatori messi sul mercato o, comunque sia, non centrali nel progetto di Mancini, si potrebbe allestire una formazione piuttosto competitiva.
In porta, una volta ceduto Bardi, non ci sono necessità di vendita, ragion per cui scegliamo Carrizo, fresco di rinnovo, ma che potrebbe essere sempre appetibile per qualche compagine “provinciale” o sudamericana. Portiere d’esperienza che fa sempre comodo. In questo 4-4-2 ci sarebbe una coppia difensiva di grande esperienza formata da Vidic e Andreolli. Il serbo lo scorso anno è stato un flop, ma in lui c’è tanto desiderio di riscatto, nonostante già parte della preparazione atletica sia stata compromessa da problemi di pubalgia. Mancini e la società farebbero a meno sia di lui che di Andreolli, tornato alla base due anni fa ma mai schierato con un minimo di continuità. Per lui sembra logica una partenza alla ricerca di più spazio. Anche sugli esterni questa ipotetica squadra non soffre di problemi di organico, potendo disporre di vari uomini non molto graditi al tecnico jesino. A destra andrebbe D’Ambrosio, dato per partente negli ultimi giorni nonostante le tante titolarità dell’ultimo campionato. A sinistra Dodò, attualmente infortunato, ma mai entrato nelle grazie di Mancini, mentre spesso e volentieri aveva ben impressionato con Mazzarri in panchina. Difficilmente si potrebbe ricavare una plusvalenza dalla sua cessione, a differenza di Santon, sul quale però le voci di una partenza si sono ridotte parecchio. Anche Juan Jesus era stato al centro di voci e offerte, ma la giovane età, la polivalenza, l’apprezzamento di Mancini nei suoi confronti e la sua voglia di restare sembrano essere valide prove della sua futura permanenza.
Nella linea di centrocampo ampio spazio a Taider, l’anno scorso al Sassuolo e in cerca di una “piccola” italiana per trovare minuti e soddisfazioni. Voluto da Mazzarri, è stato presto dimenticato, ma le esperienze in Emilia con i neroverdi e il Bologna hanno dimostrato che in determinati contesti può rivelarsi una pedina preziosa. Accanto a lui Fredy Guarin, dato per partente in ogni sessione di mercato. Piace a Mancini, ma ha una concorrenza forte, ha sempre qualche pretendente e non ha mai convinto del tutto in questi suoi 3 anni e mezzo milanesi. Inoltre, con l’arrivo probabile di Melo un centrocampista dovrà partire per forza e lui, pur papabile titolare, è nell’elenco dei cedibili. Di certo non sarà svenduto. Ai lati due terzini adattati più avanti: Nagatomo e Biraghi. Il giapponese non rientra più nei piani di società e staff tecnico, mentre l’ex Chievo ha mercato in Germania e può ripercorrere le orme di Donati e Caldirola. Appare ormai scongiurata l’ipotesi di cedere Kovacic.
In avanti il caso più eclatante, quello di Xherdan Shaqiri. Doveva essere uno dei pezzi forti dal quale ripartire, ma non ha convinto del tutto Mancini e si è ritrovato escluso da tutte le amichevoli estive e catapultato sul mercato per offerte a lui non gradite come quelle di Stoke e Schalke. Il destino dell’elvetico è lontano da Milano, per la tristezza sua e di gran parte dei tifosi. Accanto a lui si sarebbe potuto piazzare Samuele Longo, ma il classe ’92 è stato appena ceduto in prestito al Frosinone. A questo punto, vista la mancanza di prime punte nerazzurre anche fra i titolari, scegliamo Puscas: il romeno sarà sicuramente ceduto in prestito per continuare a maturare e al momento le piste più concrete portano al Bari o ad alcuni club francesi. Una formazione non poi così male ma che nel giro di pochi giorni potrebbe ritrovarsi disgregata per l’Italia e per l’Europa con le prossime e comunque sicure cessioni in casa Inter. Ecco in grafica la formazione: