Erick Thohir ancora non ha convinto del tutto tutti i tifosi nerazzurri, desiderosi di tornare a vedere una squadra competitiva ad alti livelli e non attenta solo alle questioni finanziare. E’ questo, in linea di massima, il pensiero che scorre nella mente di Paolo Bonolis, storico tifoso vip interista, che nei giorni scorsi aveva già espresso tutto il suo rammarico per la cessione di Kovacic. Ecco, a tal proposito, un’intervista riportata dal Corriere dello Sport, che il conduttore TV aveva rilasciato all’emittente radiofonica “Radio Reporter”:
“Thohir gestisce l’Inter come una squadra di provincia. Non mi è piaciuta la vendita di Kovacic, da qualcuno è stato reputato necessario, ma io non ho capito in cosa consista questo fair play finanziario, forse la squadra versava in cattive acque. A questa squadra manca il metronomo, ma se i conti di Thohir tornano siamo tutti felici. Dai giornali so che guadagna 13 miliardi di dollari all’anno e dopo lo sforzo di comprare una squadra di calcio europea la gestisce come farebbe un presidente di provincia stando attento solo a far quadrare i conti. Così tiri solo a campare“.
Ironia, ma anche accuse dirette niente affatto velate. Se le campagne acquisti non ricordano più gli antichi fasti “morattiani”, è bene ricordare che l’Inter è già stata sanzionata e non può permettersi il lusso di sbagliare ancora. Evidentemente tale concetto non riesce a penetrare a fondo nella mente della totalità dei tifosi. Le cattive acque al quale faceva riferimento Bonolis c’erano per davvero e Thohir, con l’Inter, ha assunto il dovere di depurarle e arginarle.