Il buongiorno si vede dal mattino, chi ben comincia è a metà dell’opera. Di proverbi ne esistono diversi, ma la sostanza è una sola: un buon inizio è sempre la soluzione migliore per portare a compimento qualcosa come si deve. Figurarsi un campionato, dove ogni punto lasciato per strada può pesare e dove la rincorsa non è mai consigliata. L’Inter di Mancini ha fatto così, cogliendo sei punti su sei disponibili e godendosi la vetta della classifica con altre squadre che, col tempo, non dovrebbero più condividere gli stessi obiettivi nerazzurri.
Anche due anni fa però c’era stata una partenza simile, arricchita da due vittorie ancor più nette, da 5 goal fatti e 0 subiti. Era la neonata Inter di Mazzarri, del 3-5-2 oltre lo sfinimento, dei Jonathan e Alvarez rinati, di un Kovacic da lanciare e di un Icardi ancora tutto da scoprire. Quella squadra, come Mancini, aveva un big match alla terza giornata dopo la pausa delle Nazionali : era la Juve, tra dieci giorni sarà invece il derby. I tifosi ricordano e fanno gli scongiuri, visto che quella squadra, nonostante le buone premesse, si accontentò di un quinto posto sudato, con tanti pareggi e prestazioni deludenti, sia per il risultato che per il gioco. La speranza è che Mancini possa dare più continuità a questo inizio di stagione, altrimenti il fantasma del suo predecessore si farà vivo.