Che fosse una serata no, si era capito da subito, ma l’Inter c’è i tifosi un po’ meno.
Il filotto di vittorie prima o poi doveva finire e così è stata, poteva essere più indolore, meno traumatico ma è andata così, ora testa bassa e lavorare.
Finisce il riscaldamento e Jojo Jovetic si fa male ed è costretto a dare forfait, lo speaker di San Siro, neppure aggiornato lo mette fra gli 11 titolare ed appena finito di leggere la distinta, Handanovic si costruisce una papera incredibile, ammonito e rigore: 1-0.
L‘Inter rimane impietrita, prova a ripartire ma subito dopo Santon si addormenta ed è il 2-0.
La serata non finisce qui perchè stasera Handanovic non è proprio sceso in campo , altra papera e tre a zero.
24 minuti e la capolista è completamente intontita e fuori dal match.
Purtroppo il peggio deve ancora venire e la Viola parte in contropiede, Handanovic non pervenuto per la bellezza di 11 secondi e Miranda a quel punto è costretto a commettere il fallo da ultimo uomo, 11 contro 10 e sotto di 3 gol.
Ma il seocndo tempo è un’altra cosa, Medel è un pitbull, Palacio corre come più che può, la Viola sparisce dal campo, se non fosse che gigioneggia con passaggi in verticale e Icardi è il solito Killer, nell’unica palla giocabile segna il gol del 3-1.
E’ un’Inter cuore e grinta, il pubblico si esalta ma Santon si inventa un errore imbarazzante e la Viola cala il poker.
Peccato. Sfortuna e macroscopici errori rovinano la serata e la prima prova del nove dei nerazzurri, ma almeno si è vista la grinta.
Per quanto concerne i tifosi invece ci sarebbe da rivedere qualcosa: i fischi alla capolista sono non solo dannosa ed ingenerosi ma veramente fuori luogo e lo svuotamento del Meazza sull’espulsione di Miranda è roba da partite di provincia.
Rimane da gustare il bel gioco del Milan, un Padoin, un Pogba ed una Juve stellari ed una Roma che, a questo punto, ha ben poco da temere per il proseguo del campionato.
Adesso al lavoro e sotto a chi tocca.