Mister Mancini ha giustamente detto che: “Non ha molta importanza il modulo…” ed ha aggiunto che: “Una squadra come l’Inter non può essere dipendente ed attaccata ad un modulo solo…”.
Vero, verissimo ma a volte invece può essere importante avere un modulo che funzioni, studiato a memoria, che sia un porto sicuro nel quale rifugiarsi per attaccare o difendersi quando le cose non vanno per il meglio.
Al momento, nella MancinInter 2.0, sembra che questo non ci sia.
Tolto che con l’estro e la fantasia di Jovetic, gli schemi possano andare più o meno tutti bene, con l’assenza del montenegrino i limiti emergono tutti.
I tifosi sperano che possa dirsi concluso, almeno per il momento, il fallimentare esperimento 3-5-2 con Santon usato come centrale e Perisic a fare tutta la fascia, dalla difesa all’attacco.
Un dolore per il cuore e per gli occhi. Il terzino italiano era palesemente a disagio ed il gigante croato era un dolore vederlo sacrificarsi in quel modo.
Vero è che Mourinho ha dominato e vinto con Samuel Eto’o che giocava come esterno sinistro, quasi terzino, ma quello era un altro discorso e soprattutto tutta un’altra squadra.
Anche ieri a prescindere dai singoli e dalle sostituzioni, anche se Biabiany al posto di Ljajic reclama ancora vendetta, il 4-3-3 iniziale ha faticato e non poco. Palacio era un oggetto misterioso che non capiva tempi e movimenti e Fredy Guarin era completamente avulso dal gioco. Perisic lottava come un leone ma, come al solito non nella sua posizione.
Quando il Mancio è passato al 4-2-3-1, le cose sono cambiate e non poco, possesso palla non più sterile ma verticale e veloce, Perisic nella sua posizione era determinante ed anche Guarin in coppia con Melo, prendeva le redini del gioco e trasformava completamente il gioco della banda nerazzurra.
Un altro appunto è sul giovane Telles, il ragazzo è forte e volenteroso ma in fase difensiva spesso mostra lacune preoccupanti.
Ma non è forse questo il momento di fare discussioni e instillare dubbi, ora c’è da affidarsi al condottiero nerazzurro e preparare al meglio il match con la Vecchia Signora. Non si può sbagliare.