Cinismo, concentrazione e un pizzico di fortuna: quando l’1-0 diventa un teorema

Spesso quando si vince una partita con il risultato di 1-0 si parla di “vittoria ottenuta con il minimo sforzo”. Nel caso delle vittorie ottenute dall’Inter in questa stagione con questo tabellino (6 su 11) finale vale forse il discorso contrario. Anzi, spesso proprio perchè con il massimo sforzo si è prodotta appena una rete si è messo sotto accusa l’attacco che in 11 giornate ha segnato appena 11 gol. E in attesa che tutte le squadre giochino il loro undicesimo turno di campionato, soltanto dal 15° posto in poi c’è chi ha fatto peggio dell’Inter da questo punto di vista.

Talvolta si fatica a creare occasioni da gol, in altri casi ci si rende pericolosi ma manca la freddezza nel momento decisivo. In ogni caso la squadra di Mancini ha segnato più di una rete soltanto contro il Carpi, peraltro con il secondo gol arrivato in prossimità del recupero con il rigore di Jovetic. Ma nel calcio ciò che conta sono i 3 punti e quindi l’importante è fare un gol in più degli avversari: ai tempi di Leonardo l’Inter divertiva di più e magari vinceva 5-3 o 4-2, questa squadra ha un’impostazione diversa e perciò le vince diversamente ma l’esito è lo stesso.

Quando i nerazzurri sono andati in vantaggio hanno sempre portato a casa i 3 punti tranne che nella sfida con il Palermo dove sono stati puniti da un pazzesco flipper in area che avendo colpito per ultimo Gilardino ha portato al pari rosanero. Per il resto la porta di Handanovic è sempre stata una roccaforte quando l’Inter è riuscita a sbloccare le partite, anzi, anche prima di sbloccarle visto che i gol subiti in 11 giornate sono appena 7 e peraltro ben 4 di questi sono frutto di quel folle harakiri della serata storta contro la Fiorentina. Quindi, escludendo quella partita (che ahimè ormai è comunque storia) per l’Inter sono 3 reti subite nelle restanti 10 avendo affrontato anche avversari di rilievo come Milan, Roma e Juventus. La squadra di Garcia peraltro è rimasta a secco di gol dopo 22 partite e questo è emblematico di quanto sia stata di tutto rispetto l’impresa nerazzurra di ieri.

A volte i primi tempi sbiaditi giocati dai nerazzurri potrebbero anche essere connessi al pensiero inconscio che prima o poi la rete della svolta arriverà e questo ha portato l’Inter ha giocare primi tempi scialbi come quelli di Palermo e Bologna, di molto al di sotto delle aspettative. Avendo in rosa giocatori dell’estro di Jovetic e Ljajic oppure uomini in grado di dare strappi improvvisi come Guarin e Perisic o ancora un killer d’aria come Icardi, alla fine prima o poi la rete arriva quasi sempre anche se tutti i tifosi, allo stadio o a casa, devono prima invocare numerosi santi e sudare le proverbiali sette camicie prima di poter urlare per la rete del vantaggio.

In Italia, si sa, è più importante saper difendere perchè sempre chi ha vinto il campionato è stata la squadra in grado di subire meno nell’arco delle 38 partite stagionali e di sfruttare al meglio le occasioni a sua disposizione. Se poi anche il fattore C, cioè la fortuna, riesce a dare un suo piccolo ma importante contributo, allora si può davvero pensare in grande e avere fiducia in questa squadra che continuerà a lottare per restare fra le prime della classe pur sapendo che la concorrenza è tanta e che altre, sulla carta, sono migliori dal punto di vista del gioco e (forse) anche dei singoli. Ma, banalmente parlando, è sempre meglio una serie di sofferti e risicati 1-0 piuttosto che un pirotecnico 3-3 o larghe vittorie alternate a battute d’arresto. Dunque ben venga il teorema dell’1-0 finchè verrà rispettato.

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