Ancora 1-0, tanto per cambiare. Per la settima volta in stagione su dodici giornate, l’Inter di Mancini vince con una rete di scarto e senza subire gol e mantiene la testa della classifica insieme alla Fiorentina, vittoriosa nel posticipo a Marassi contro la Sampdoria. I tre punti ottenuti dalla banda di Mancini contro i granata nel lunch match di ieri hanno un’importanza non da poco perchè tutte le big hanno fatto punteggio pieno in questo ultimo turno: Roma, Fiorentina, Napoli (senza dimenticare la Juventus).
Il tecnico jesino ancora una volta stupisce tutti con una formazione che si potrebbe definire old-style con un 3-5-2 di Mazzariana memoria (non ce ne vogliamo i critici dell’ex allenatore dei nerazzurri) con Icardi e Palacio davanti, insomma con l’attacco delle scorse due stagioni, corsie affidate a D’Ambrosio e Nagatomo. Dunque panchina per molti nuovi e importanti tasselli come Jovetic, Ljajic, Perisic, Telles e anche Santon. In realtà però, a differenza del 3-5-2 che Mazzarri ha sempre schierato nella sua esperienza nerazzurra, il terzetto schierato ieri in casa del Toro poteva contare oltre a Juan Jesus sui due pilastri Miranda e Murillo ancora una volta decisivi.
Primo tempo ben giocato dai nerazzurri che si mostrano compatti e spesso pericolosi sulle corsie contro un Torino troppo arroccato dietro e remissivo. I granata sfiorano la rete solo con Benassi con un tiro-cross dalla lunga di stanza che scheggia la traversa. L’Inter non crea tantissimo a livello offensivo ma occupa bene il campo: difesa e ripartenza con una discreta manovra là in mezzo grazie a un Kondogbia in giornata.
Proprio il francese al 31′ sblocca la sfida con un bel tiro al volo su spizzata di Palacio da calcio piazzato: prima gioia in A per l’ex Monaco che anche nell’esultanza ha voluto mimare di essersi levato di dosso tutte le critiche (spesso eccessive) sul suo rendimento in questo primo scorcio di stagione. Bene l’ex Boca come seconda punta, benino Icardi che anche col Trenza vicino resta poco coinvolto e deludente solo Felipe Melo schierato nell’insolita posizione di mezzala vista la presenza di Medel in mediana.
La ripresa vede ritmi più alterni e spesso con il Torino pericoloso ma ancora una volta è decisivo Handanovic con almeno 3-4 interventi fantastici di cui uno su Belotti a dir poco miracoloso. Lo si può dichiarare con buoni motivi: le prestazioni dello sloveno contro Bologna, Roma e Torino hanno davvero messo in archivio la serataccia contro la Fiorentina di alcune settimane fa visto che senza il numero 1 in stato di grazia i nerazzurri difficilmente avrebbero fatto bottino pieno in queste tre insidiose sfide.
Tre punti importanti per l’Inter che continua a crescere sotto il profilo della solidità anche se manca ancora cattiveria davanti e soprattutto c’è la totale incapacità di chiudere le partite che finiscono per essere sofferte fino al minuto 97 come accaduto ieri. Adesso ci sarà la sosta e poi la ripresa contro il Frosinone a San Siro: imperativo sarà continuare a fare il massimo per restare nei piani alti della classifica, con la consapevolezza in più che questa squadra sa essere camaleontica, cambiando uomini e interpreti ma non il risultato finale.