Pare tiri davvero una brutta aria in casa Inter. Infatti, nonostante il primo posto in classifica dei nerazzurri, la sconfitta di ieri contro la Lazio pare abbia riscaldato e non poco gli animi di Roberto Mancini e dei suoi ragazzi. Tanto che, secondo quanto rivelato dalla Gazzetta dello Sport, nello spogliatoio ci sono stati vari confronti tra calciatori e tecnico, anche abbastanza duri.
I primi segnali negativi arrivano intorno alle 18.30 di domenica. Alla Pinetina, nella consueta riunione tecnica, Roberto Mancini comunica la formazione ufficiale. Dopo quattro gare consecutive da titolare, Adem Ljajic si ritrova in panchina. E non l’avrebbe presa bene. Tanto che quando la squadra arriva allo stadio, lui si mette in fondo allo spogliatoio e non si cambia. Mancini lo nota e lo riprende duramente. Il serbo e fa il riscaldamento con i compagni, pur con un muso lungo così. Nell’intervallo Mancini sembra una furia, fa una strigliata generale, se avesse potuto avrebbe fatto cinque sostituzioni. Poi annuncia a Jovetic che non giocherà il secondo tempo, dopo tre minuti torna sui suoi passi e comunica a Jo-Jo – che si stava spogliando per fare la doccia – che invece rimarrà in campo. Cosa gli abbia fatto cambiare idea non è chiaro, forse il tentativo di fare leva sull’orgoglio di ciascuno. Fatto sta che pochi minuti dopo l’inizio della ripresa il montenegrino esce davvero.
La partita finisce, l’Inter ha perso e nello spogliatoio l’aria non è buona. Ma questa volta le incomprensioni rimasta escono allo scoperto: Stevan Jovetic pare non riuscire a trattenersi e sfoga a Roberto Mancini il suo disappunto per la sostituzione dopo 13 minuti del secondo tempo (dentro Adem Ljajic). La tensione sarebbe salita, come il tono della voce. Il tecnico risponde al montenegrino di stare al suo posto e di pensare a giocare. Stevan non segue il consiglio, anzi, ribatte d’istinto al suo allenatore. Gli sguardi si incrociano e l’atmosfera diventa meno respirabile. A calmare gli animi ci pensano Ljajic e Guarin. Il serbo avrebbe preso Jovetic per allontanarlo e per consigliargli di smetterla, di abbassare i toni. Lui che qualche ora prima non aveva preso bene la panchina. Il colombiano invece si sarebbe schierato in maniera decisa in difesa del tecnico nerazzurro. A fine gara ci sarebbe stato poi un ulteriore corposo scambio di opinioni tra Felipe Melo e Mauro Icardi, ovvero un paio di minuti a voce alta tra il capitano e il brasiliano che dopo un’iniziale ammissione di colpa avrebbe risposto alle parole dell’argentino.