Pagliuca: “L’Inter ha bisogno di un attaccante forte. Ritiro? Decisione giusta”

Intervenuto nel corso della trasmissione 4-4-2 su SportMediaset, Gianluca Pagliuca ha parlato dell’attuale momento difficile che sta attraversando l’Inter: “Per l’Inter nasce tutto dalla sconfitta con la Lazio e da lì in poi ne è seguito un periodo tutto da cancellare: avesse vinto coi biancocelesti sarebbe stata a +4 dal secondo posto”.

L’ex estremo difensore nerazzurro ha poi aggiunto: “Troppa fortuna all’inizio? Ricordo Inter-Sassuolo in cui i nerazzurri meritavano la vittoria, non avevo mai visto giocare così bene l’Inter. La verità è che gli attaccanti faticano a segnare e poi ci sono i momenti in cui Samir Handanovic para solo il parabile. L’Inter ha bisogno di un attaccante forte e di uno che possa dare i palloni giusti”.

Eppure a gennaio è arrivato Eder, invece che un centrocampista: “Un centrocampista coi piedi buoni effettivamente serviva a questa squadra, perché i muscolari ci sono e gli attaccanti sono tanti. Manca però un bell’attore lì davanti”.

Nella giornata di ieri si è deciso di andare in ritiro per cercare di preparare con tranquillità la sfida di sabato contro la Sampdoria: “Non penso ci siano problemi dal punto di vista psicologico, il problema sono i risultati: il ritiro è forse l’ultima soluzione per rimediare. Si cerca di lavorare e stare uniti per 3-4 giorni. Per me una decisione giusta, al fine di rimanere utili e concentrati sul match di sabato. Dopo un mese in cui le provi tutte e si fa fatica, si prova anche questa soluzione. Penso che Roberto Mancini ne avrebbe fatto a meno, però visti gli altri tentativi ora si prova con questa carta. Poi magari per scaramanzia se si vince, si conferma”.

Una battuta proprio sul tecnico interista: “Mancio lo conosco bene, ho giocato con lui otto anni, so che ha un carattere focoso e non le manda a dire quando è nervoso. Per me doveva evitare di spifferare quanto successo con Maurizio Sarri in televisione, avrebbe dovuto risolverla nello spogliatoio. Ma credo che potesse tornare indietro non lo farebbe più. Devo dire però che quello che vedevo al Manchester City non mi sembrava lui per quanto si dimostrava calmo e serafico; deve essere se stesso, lui è uno che spronava tantissimo i compagni quando giocava”.

L’atteggiamento di Mancini però non sembra avere riflessi positivi sulla squadra: “Anche con José Mourinho la squadra era abbastanza nervosa. I giocatori sono molto attaccati alla società; poi l’espulsione di Geoffrey Kondogbia a Firenze non è sensata, posso invece condividere l’espulsione per un fallo”.

 

 

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