Eccola l’Inter che concede il bis dopo la grandissima prova in Coppa Italia contro la Juventus che aveva lasciato l’amaro in bocca per non aver staccato il pass per la finale di Roma ma che aveva dato una consapevolezza a squadra e tifosi di poter competere fino in fondo alla corsa Champions League. Un turno di campionato che aveva visto, però, una Roma in stato di grazia contro la Fiorentina e c’era molta curiosità per capire come l’Inter avrebbe affrontato la gara contro il pericolante Palermo.
Risultato 3 a 1, ma quello che conta altrettanto è stata la prova della squadra che ha proseguito sulla stessa identica scia della sfida contro i bianconeri con un’intensità e una voglia di fare la gara che ha lasciato poco scampo alla formazione di Iachini. E se l’attacco è stato quello più pubblicizzato in termini di gol e assist con i ‘quattro’ davanti (Ljajic, Icardi, Perisic e Palacio) decisivi, una grande menzione non può non essere fatta per un centrocampo che si sta rivelando solido come ad inizio stagione e che poco aveva fatto patire la difesa.
Mediana che ha visto un Kondogbia che sta finalmente sbocciando in termini soprattutto di personalità. Novanta minuti di spessore che hanno garantito alla squadra equilibrio e padronanza del campo. Ciò che è piaciuto a Mancini e a tutto il popolo nerazzurro è stata la sua voglia di esprimersi, di giocare il suo calcio e provare ad imporsi. Non sono mancati degli errori, certo, ma la sensazione è che il ragazzo stia entrando piano piano nei giusti meccanismi e stia salendo sempre più il livello di consapevolezza nei propri mezzi e personalità.
Dopo le critiche eccessive di inizio stagione infatti, il ds Ausilio aveva più volte sottolineato dei problemi che può riscontrare un ragazzo di 22 anni che si deve ambientare in tutto quello che gli circonda, dalla lingua alla cultura calcistica, passando per schemi e pressione che il prezzo del cartellino gli aveva imposto. In questo frangente l’Inter è stata molto brava a stemperare ogni tipo di mugugno e critica e ora la prestanza fisica e il valore del giocatore si sta vedendo a tratti.
20 presenze e un solo gol (decisivo) all’Olimpico di Torino contro i granata. C’è da sfatare il tabù San Siro in termini di realizzazioni ma la sensazione che il primo passo verso la conquista della scena in termini di prestazioni e strappare applausi convinti dal proprio pubblico non tarderà molto ad arrivare.