Roberto Mancini ha riconquistato San Siro dopo le ultime convincenti prestazioni. Dalla sfida di ritorno con la Juventus in Coppa Italia, infatti, la squadra ha decisamente cambiato marcia mostrando una compattezza e soprattutto una spigliatezza che non si erano mai viste da inizio stagione. Nella prima parte, infatti, l’Inter si dimostra molto quadrata ma nello stesso tempo veniva criticata per delle gare non molto accattivanti in termini di spettacolo. Insomma, cinica ma non affatto bella.
Momento positivo dopo che avevano visto un’Inter che, a cavallo tra il 2015 e il 2016, sul proprio terreno di gioco aveva ottenuto 2 ko e 1 pari. Ora la serie parla di 5 successi, di cui 4 in campionato e questo non succedeva da maggio 2012. Con questi 12 punti l’Inter ha allungato sul Milan e ha ripreso la Fiorentina. Chiudere al quarto o al quinto posto fa differenza, soprattutto se il Milan dovesse vincere la Coppa Italia, perché ci si gioca un turno in più in Europa League da fare in estate, senza contare l’annullamento della tournée in Usa (che costerebbe tre milioni di perdita al club).
Mancini pare aver anche trovato la quadratura: Kondogbia, escludendo l’errore finale col Bologna, sta crescendo e Perisic incanta. Per il croato è arrivato il terzo gol consecutivo, oltre ad essersi procurato i due corner coi quali l’Inter è andata a segno; l’ex Wolfsburg ora è un giocatore completamente diverso da quello di inizio stagione. Un giocatore che Mancini riconosce al 100% e del quale si era enormemente interessato e spinto il club alla sua acquisizione. Oggi stiamo capendo il perchè.
Il tecnico di Jesi è sicuramente un profondo conoscitore di calcio e, data la contemporanea assenza di Icardi e Palacio per differenti motivazioni, la speranza per i tifosi nerazzurri è quella di vedere anche il miglior Eder da qui a fine stagione. Mancini farà di necessità virtù e la butterà nella mischia a Roma nel match che in questo momento è da considerare il vero spartiacque per gli obiettivi europei del club.