Julio Cesar 6 – Le ha provate tutte. Ci ha messo persino la faccia per evitare un gol del Novara, ma non è bastato. Con una difesa così era impossibile arrivare al fischio finale con la porta inviolata.
Lucio 4,5 – Forse i continui cambi di modulo e la confusione che regna sovrana in campo gli hanno dato alla testa. Qualcuno gli ricordi che non è una mezzapunta. Le sue continue incursioni mettono in difficoltà la difesa, sì…la nostra.
Ranocchia 5,5 – Ha avuto anche lui qualche momento di sbandamento, niente a che vedere però con i disastri combinati dai compagni di reparto. Cerca di dare ordine e riesce anche a conservare un minimo di lucidità, finchè l’arbitro non lo espelle per un discutibilissmo fallo da ultimo uomo su Morimoto.
Chivu 4,5 – Se Gasperini puntava sul rientro del rumeno per risollevare le sorti della difesa a tre, è bastato un minuto perchè si ricredesse. Il retropassaggio a Julio Cesar, diventato un assist per Meggiorini, è una cosa che non si dovrebbe vedere neanche sui campi di eccellenza.
Zanetti 5,5 – L’insufficienza al capitano è un campanello d’allarme importante. Nella disfatta del “Silvio Piola” non si salva neanche lui: ce la mette tutta per evitare che la barca affondi, ma non è più un ragazzino e, nonostante dimostri più brillantezza di tanti suoi compagni più giovani, non si può pretendere che a 38 anni si carichi sulle spalle il peso di una squadra alla deriva.
Cambiasso 5 – Non basta il gol a regalargli la sufficienza. Fa fatica, troppa fatica. Rincorre gli avversari come una trottola, ma è sempre in ritardo. La condizione è quella che è e giocare ogni tre giorni non lo aiuta. A dargli la mazzata finale ci pensa Gasperini mettendogli a fianco uno Sneijder allergico alla fase difensiva.
Sneijder 5 – Sicuramente il tecnico ci mette del suo schierandolo in una posizione che non gradisce. Wesley, però, fa ben poco per mascherare il disagio. Abulico e inconcludente. Da lui ci si aspetta molto di più, sempre che abbia ancora voglia di lottare per questa Inter (Zarate 5,5 – Entra al 66’ e cerca di spingere la squadra in avanti. Qualche dribbling non basta a capovolgere la situazione).
Nagatomo 5,5 – Nel primo tempo si pesta i piedi con Forlan, nel secondo ha un po’ più di spazio e riesce addirittura a tentare la conclusione verso la porta di Ujkani (uno dei pochi tentativi nerazzurri).
Castaignos 5 – Non era sicuramente la serata adatta per rilanciare le ambizioni di un giovane classe ’92. Paga l’inesperienza e la condizione generale della squadra. Per mettere in mostra il suo talento ha bisogno dell’aiuto dei compagni!!! (Obi 5,5 – Come sempre molto dinamico, ma non può essere lui a cambiare le sorti della partita).
Milito 4 – Se nelle ultime partite si erano intravisti segnali di ripresa, non possiamo dire altrettanto della prestazione di questa sera. Costantemente anticipato, mai pericoloso e impreciso negli appoggi. Remake dell’incubo di qualche mese fa: dov’è finito il Principe che seminava il panico nelle migliori difese d’Europa? E pensare che la coppia Lisuzzo-Paci non sembra poi così irresistibile.
Forlan 4,5 – Un altro Diego in difficoltà, ma la speranza è che almeno in questo caso i problemi siano legati solo al suo ruolo: confinato sulla fascia sinistra, costretto a macinare chilometri lungo la fascia, non riesce mai nè a saltar l’uomo nè a rendersi pericoloso con tiri dalla distanza. (Pazzini 5 – Lo stato d’animo con cui ha fatto il suo ingresso in campo sicuramente non l’ha aiutato a mantenere la lucidità. Non è un caso però se le due palle gol più importanti del match sono capitate sui suoi piedi).
Gasperini 3 – Fino a qualche ora fa c’era ancora qualcuno che esaltava il suo coraggio nel portare avanti idee non condivise. Forse, però, avrebbe fatto meglio ad accantonare certe pretese, adattando il progetto alle caratteristiche dei giocatori. La società ha le sue colpe, è evidente. Ma una campagna acquisti deludente non può giustificare un solo punto tra Palermo, Trabzonspor, Roma e Novara.