Una città in crisi, due società che annaspano nella mediocrità di una posizione in classifica che non compete al blasone di Milano: un quinto ed un sesto posto, specchio del declino di due società incapaci a ricostruire un ciclo vincente. Una sola partecipazione in Champions (Milan nel 2013/2014) negli ultimi quattro anni per le milanesi, ultime due italiane ad aver vinto una Champions League. Troppo poco, perché anche quest’anno il terzo posto sarà irraggiungibile.
Infatti, come riferisce la Gazzetta dello Sport, l’Inter soffre la mancanza di leadership ed uno spogliatoio non in grado di reggere la pressione. Nessun leader carismatico che si carica la squadra sulle spalle e la trascini fuori dalla crisi. Inoltre i numeri parlano chiaro: 4,23 tiri in porta a partita per l’Inter, sesta tra le grandi e avente l’ottavo indice di pericolosità tra le venti squadre in Serie A, meritando il mediocre quinto posto in classifica.
Altro aspetto da non sottovalutare è il bilancio nerazzurro: 417 milioni di debiti netti sono troppi da associare a soli 181 milioni di ricavi. Mancando la Champions, oltre alla liquidità, scarseggia pure l’appeal internazionale, che non può far leva solo sulla spendibilità del nome di Roberto Mancini. Quello che servirà, dunque, nella prossima stagione, sarà un cambio di rotta radicale. Per la gloria e per ritornare in alto.