Giorni molto caldi all’interno dell’Inter, oggi Thohir terrà una video conferenza con tutti i collaboratori e dipendenti, oggetto si presume il piano quinquennale per tornare grandi, ma l’iperattivismo di Moratti in queste settimane sta portando ad una pazza idea: tornare a capo dell’Inter.
L’operazione, scrive Tuttosport, non si concretizzerebbe entro novembre, scadenza in cui Moratti ha facoltà di decidere se confermare il suo 29% di azioni di minoranza o lasciare ad altri l’ingresso, ma qualora dalla Cina due colossi, Chem China e Suning Commerce acquistassero il 20% dei nerazzurri si ridiscuterebbe tutto l’assetto societario.
La quota d’ingresso di partner asiatici non sarebbe quella di Moratti bensì andrebbe a far diminuire quella di Erick Thohir, cosa che al tycoon indonesiano non dispiacerebbe viste le enormi difficoltà di amministrare una squadra di calcio italiano, tra leggi rivedibili e un Fair Play Finanziario che non lascia muovere nessuno in libertà.
Il tanto proclamato autofinanziamento ha già fatto dire la battuta “Meglio un ricco budget alle forze delle idee” a Roberto Mancini, ironia più sulla tanto decantata passività di bilancio dei nerazzurri che spesso è usata in maniera alquanto scorretta.
Moratti dal canto suo spinge per l’ingresso di Chem China, il colosso che è diventato proprietario della Pirelli, con rinnovo contrattuale a 12 milioni a stagione e massimo 20 milioni con tutti i bonus, legherebbe l’ex presidente con Tronchetti Provera a capo di un’Inter che destabilizzerebbe Thohir, più orientato a legarsi a Suning Commerce.
Va aggiunta poi l’indiscrezione che Thohir guarderebbe con interesse l’acquisizione di un club in Inghilterra, con le smentite di rito per prelevare lo Swansea o il West Bromwich Albion, seguendo l’esempio di tanti magnati che in Premier League hanno sicuramente faticato meno rispetto a costruire qualcosa in Serie A.