EDITORIALE – Inter, è tempo di bilanci (e di bilancio)

La stagione è quasi al termine, ed è tempo di bilanci (e di bilancio).

IL CAMPO – Dal punto di vista sportivo, non si può recriminare molto alla squadra di Roberto Mancini. La Juventus e il Napoli sono meritatamente sopra, la Roma, invece l’hanno fatta scappare i nerazzurri. Tante, troppe le occasioni perse, moltissimi i punti buttati alle ortiche dopo aver dominato in lungo e in largo.

La rosa dei giallorossi è forte, molto, ma anche quella dell’Inter lo è: ha una difesa molto solida (con Miranda che è per distacco il miglior difensore del campionato), un centrocampo che manca di qualità ma che in fatto di quantità abbonda (con un Kondogbia che migliora partita dopo partita), e un attaccante (non serve nemmeno dire il nome) che ha una media realizzativa pazzesca in relazione ai tiri effettuati.

I problemi sono stati fondamentalmente due: mancanza di concentrazione, mancanza di amalgama della squadra (moltissimi i cambi rispetto allo scorso anno).

Con qualche nuovo innesto, il prossimo anno i nerazzurri potranno ottenere almeno per il terzo posto: bisognerà essere più bravi degli altri sul mercato, con acquisti mirati e intelligenti, dando comunque un occhio al bilancio.

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L’ASPETTO ECONOMICO – E il bilancio è proprio l’altro aspetto da analizzare. Thohir è riuscito a migliorare una squadra disastrata con acquisti mirati, con pagamenti rateizzati e con alcuni colpi realizzati tramite il prestito con diritto di riscatto (Montoya già ha salutato, Ljajic e Telles con tutta probabilità torneranno alle rispettive basi).
Possibile che nella prossima sessione di mercato una cessione illustre vada fatta: ma se Icardi appare incedibile, il primo tra i probabili partenti è sicuramente Brozovic. Per una ventina di milioni il croato potrebbe partire, senza troppi rimpianti: le qualità ci sono, ma le amnesie tattiche pure. Cedere EpicBrozo non sarebbe un gran problema (visto anche l’arrivo quasi certo di Banega a zero). Altro aspetto da considerare. Thohir, da quando è arrivato, ha aumentato nettamente i ricavi: merchandising, affluenza allo stadio e così via. Ulteriore nota positiva è la ricerca di soci che possano aumentare la liquidità della società, permettendo una crescita graduale sotto tutti i punti di vista (economico e sportivo).

Però, in un’occasione, ha clamorosamente toppato: quei 9 milioni ricevuti per aver già venduto tutti i ricavi dei biglietti per la prossima stagione sono un po’ una sconfitta, una mancanza di fiducia nei propri mezzi.

Per concludere: la stagione non è da buttare, si ha una base solida per il futuro. Ma da ora in poi si dovrà essere più bravi degli altri. Sul campo, sul mercato, sul piano economico.

 

Federico Spinelli

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