La nuova tendenza nel calcio italiano si chiama investitore straniero. Infatti, come riporta il Corriere dello Sport, molti imprenditori stranieri hanno già investito in club italiani e altri hanno intenzione di farlo. Come accadrà presto al Milan, e come accadrà anche all’Inter, già posseduta da un presidente indonesiano.
Numerose società dalla Serie A alla Serie D sono sotto la guida di uno straniero: dalla Roma di Pallotta all’Inter di Thohir, passando per il Bologna di Saputo. Ma non solo: a Bari, in Serie B, si è insediato da poco Noordin che ha l’obiettivo di riportare i pugliesi in Serie A e poi in Champions League. Infine, anche in Serie D, Tacopina, già presidente del Bologna sotto Saputo, ha portato il Venezia in Lega Pro, mentre a Pavia, comanda Xiadong Zu, anche se sulla sua gestione societaria ci sono molte più ombre che luci.
Ma la storia degli imprenditori stranieri nel calcio italiano ha radici profonde : il Genoa fu fondato nel 1893 da un inglese e lo stesso Milan, che in questi giorni vira verso la Cina, deve la sua nascita ad Alfred Edwards. Il calcio italiano, si affida, quindi, ai capitali esteri per risollevare le sorti di società decadute, a causa di bilanci tarocchi di imprenditori italiani, anche se alcuni investimenti risultano poco trasparenti, ma si sa in Italia è facile denigrare lo straniero e difendere il made in Italy, anche se questo risulta scadente. Solo il futuro ci dirà se lo straniero avrà portato benefici o soltanto illusioni.