Si parla da tempo della svolta negativa che ha preso la stagione dell’Inter, a cavallo della pausa invernale. I nerazzurri finivano il 2015 in testa alla classifica, per ritrovarsi quinti a marzo e solo grazie al crollo verticale della Fiorentina chiudere al quarto posto.
Tra i tanti fattori, quello che più di tutti è peggiorato è stato il rendimento in trasferta. Pensare che nelle prime 19 partite, la squadra di Mancini aveva raccolto più lontano da San Siro che tra le mura amiche. Probabile che i risultati del girone d’andata dipendessero anche dall’aver affrontato in casa Milan, Juventus, Roma e Fiorentina, ma non è spiegabile quanto raccolto in trasferta da gennaio in poi.
Un girone di ritorno con 10 trasferte e solo 6 punti raccolti. 3 pareggi, a Bergamo, Verona e Roma con i giallorossi, una vittoria più che fortunosa in casa del Frosinone e 6 sconfitte, con Milan, Juventus, Fiorentina, Genoa, Sassuolo e Lazio. Impietoso anche il modo in cui sono arrivate alcune sconfitte. Ultime tre consecutive (Genoa, Lazio, Sassuolo) che non solo hanno distrutto i sogni Champions, ma hanno dimostrato una debolezza anche mentale su cui bisognerà lavorare in estate. Un passo indietro che sembrava ormai impossibile da fare. La squadra era finalmente maturata all’apparenza, prima di rovinare tutto.