Cara Inter sei capitata nella stagione sbagliata, anche con gli stessi punti dell’andata…

Bisogna dirlo, l’Inter in questo girone di ritorno si è smarrita in maniera incredibile, deludendo le attese iniziali e non trovando un minimo di continuità, soprattutto in trasferta, ma ha anche trovato davanti a sè delle avversarie ottime e di gran lunga performanti, che hanno tenuto un ruolino di marcia incandescente.

luciano-spalletti-romaSe la Juventus ha fatto una storia a parte, collezionando solo vittorie su vittorie, escluse le trasferte di Bologna e Verona, non si può affatto sottovalutare il percorso del Napoli, così come quello della Roma, che dall’arrivo di Spalletti al posto di Garcia si è totalmente trasformata, recuperando quasi 20 punti ai nerazzurri, non proprio un’inezia. Segno di un campionato molto livellato verso l’alto a differenza di quello della scorsa stagione, quando alle spalle della Juventus ci fu una corsa a chi fece, come si suol dire in gergo , “meno peggio”. Basti pensare che Roma e Lazio, rispettivamente seconda e terza del campionato 2014/2015, collezionarono 70 e 69 punti, appena 3 e 2 in più di quelli fatti dalla squadra di Mancini nei nove mesi agonistici appena terminati. La presenza di tre squadre oltre gli 80 punti era una rarità mai vista, verso la quale i nerazzurri si sono fatti trovare impreparati.

Come ha giustamente segnalato Mancini ieri sera dopo il match, fare gli stessi punti del girone di andata, chiuso in seconda posizione dietro al Napoli, non avrebbe garantito ugualmente l’accesso al preliminare di Champions. Un paradosso incredibile, ma almeno il pubblico di fede interista avrebbe potuto vedere una squadra lottare e combattere fino alla fine, senza lasciarsi prendere dallo sconcerto di numerose sconfitte, sopratutto lontano dal Meazza, dove il gruppo ha difettato problemi di personalità non indifferenti. È dunque vero che il gap con le prime tre è davvero ampio e che servirà qualche ulteriore sforzo in fase di mercato per cercare di compensarlo, ma lo stesso Mancini dovrà dare una sterzata importante: dopotutto Sarri e Spalletti hanno avuto in mano le loro squadre dopo di lui e sono riusciti a dare più in fretta una loro indelebile impronta sul gioco e sull’organizzazione.

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