Chi è Andrea Stramaccioni? E’ questa la domanda che da qualche ora frulla nella testa dei tifosi interisti. I più attenti alle vicende del settore giovanile nerazzurro lo conoscono già, ma per tutti gli altri è giusto tratteggiare un breve ritratto del nuovo allenatore della “Beneamata”.
Nato a Roma il 9 gennaio 1976 in gioventù “Strama” è un promettente difensore centrale in forza al Bologna che vede la sua carriera compromessa da un grave infortunio ad un ginocchio. Messe da parte le ambizioni in campo Stramaccioni si laurea in legge e nel 2001 decide di iniziare l’avventura di allenatore. Dopo un anno all’AZ Sport, società del quartiere romano di Monte Sacro, nel 2002 approda alla Romulea dove allenando i Giovanissimi vince prima il campionato regionale e poi quello nazionale riservato alle compagini dilettanti. Tra il 2003 ed il 2005 passa alle giovanili del Crotone intrecciando la sua carriera con quella di Gian Piero Gasperini, in quegli anni allenatore della prima squadra del club calabrese. Nel luglio del 2005 la chiamata che gli cambia la vita. Bruno Conti infatti lo stima profondamente e lo recluta per il settore giovanile della Roma.
In cinque anni e mezzo a Trigoria Stramaccioni passa in rassegna tutte le formazioni giovanili della società giallorossa partendo dagli Esordienti fino agli Allievi Nazionali, sempre con ottimi risultati. Arriva infatti nel 2006/2007 lo Scudetto con i Giovanissimi Nazionali e nella stagione 2009/2010 lo Scudetto ed il prestigioso “Torneo Città di Arco” con gli Allievi Nazionali. Chiuso dal totem Alberto De Rossi in Primavera, Stramaccioni termina il suo ciclo a Roma nel gennaio del 2011 ed a luglio firma un contratto triennale con l’Inter nonostante Arrigo Sacchi gli avesse proposto la panchina di una nazionale giovanile. Fin dai primi mesi ad Interello “Strama” si impone per l’umanità e la maniacalità nel curare ogni aspetto del gioco della sua squadra fino allo splendido trionfo, in finale contro l’Ajax, nella Next Generation Series ed il grande salto, di queste ore, sulla panchina della prima squadra.
Dotato di grande personalità, dal punto di vista tattico Stramaccioni non è un integralista. Riesce ad adattarsi alle caratteristiche dei giocatori a disposizione con grande disinvoltura. I suoi moduli base sono il 4-2-3-1 ed il 4-3-1-2, schemi grazie ai quali riesce ad ottenere un ottimo equilibrio in fase di non possesso, senza però rinunciare a sfruttare le qualità eccelse dei suoi giocatori offensivi (Bessa e Longo in particolare per quanto riguarda la Primavera nerazzurra). Non ha paura di sperimentare e provare giocatori in nuove posizioni. E’ il caso quest’ultimo di Simone Pecorini, centrocampista classe ’93, che in questa stagione è stato reinventato terzino destro con ottimi risultati.
La scelta di affidargli la panchina della prima squadra di un club come l’Inter è certamente molto coraggiosa. Non possiamo prevedere come si svolgerà questa avventura, se Stramaccioni resterà soltanto per queste ultime nove partite o se riuscirà a guadagnarsi la fiducia necessaria per iniziare un nuovo ciclo alla guida della società nerazzurra. Possiamo però affermare, senza timore di smentita, che il giovane tecnico romano ha tutte le carte in regola per sfondare, prima o poi, nel calcio che conta.