Non serve essere degli esperti in materia calcistica per capire che non sarà il cambio di allenatore a risolvere tutti i problemi dell’Inter. Certo, la speranza è che con l’arrivo di Stramaccioni la società nerazzurra possa finalmente dare vita a un nuovo progetto vincente ma, per quanto riguarda il breve termine, si dovrà soffrire ancora (e non poco).
Il primo impegno ufficiale della “nuova” Inter targata Stramaccioni sarà domenica alle ore 15 contro il Genoa, tra le mura amiche del “Meazza”. Molto probabilmente di nuovo, rispetto all’Inter di Ranieri, ci sarà solo l’allenatore. Infatti é difficile pensare che il nuovo tecnico possa rivoluzionare la squadra in così poco tempo. Per due motivi: in primis il probabile forfait di Sneijder e Alvarez (assenze pesanti per l’idea di gioco del mister) e poi la necessità di evitare salti nel vuoto all’esordio (troppi pochi allenamenti a disposizione per sconvolgere l’assetto tattico della squadra).
Questo non significa che Stramaccioni non stia già lavorando in funzione del suo credo calcistico (legato soprattutto al 4-2-3-1 e al 4-3-1-2) ma i cambiamenti avverrano gradualmente e nelle prime uscite si potranno vedere solo piccoli “aggiustamenti”. Innanzitutto, non ci sarà un’invasione di ragazzi della Primavera perchè, come ha spiegato lo stesso tecnico nella conferenza di presentazione alla stampa, il salto tra settore giovanile e Prima Squadra è ancora troppo grande in Italia.
A rotazione, i più talentuosi inizieranno a respirare l’aria di Appiano, ma chi beneficerà veramente dell’arrivo di Stramaccioni sono i giovani già presenti in Prima Squadra: i vari Ranocchia, Juan, Poli, Obi, Faraoni, Guarin e Castaignos avranno probabilmente più occasioni per mettersi in mostra e per dimostrare di essere da Inter.
Per il resto, in questi primi allenamenti, il nuovo staff sta lavorando soprattutto sull’intensità di gioco e su un 4-3-3 che potrebbe essere il primo passo verso la rivoluzione vera e propria.