Torna, puntuale, l’editoriale di Fabrizio Biasin sulle pagine di Tuttomercatoweb. Il noto giornalista ha analizzato la prima di de Boer sulla panchina dell’Inter, non proprio un gran debutto. Ecco un estratto:
“E, quindi, siamo ripartiti con il campionato, con l’Inter che frana a Verona giocando in maniera pessima. La buona notizia è che solo impegnandosi si può fare peggio. Fine delle buone notizie. Il resto è un mix di delusioni nerazzurre generate dalle attese per vedere cosa avrebbe combinato De Boer, di tifosi che si mandano a quel paese, di giocatori accantonati (Jovetic in uscita), di terzini appena arrivati e già bocciati (Erkin). La certezza è che si è partiti con tanta e auto-indotta confusione. De Boer si è presentato alla prima di campionato con uno strampalato 3-4-1-2 (roba che neanche Mazzarri in periodo di monsoni), con Ranocchia al centro della difesa e Perisic sul balcone di Giulietta; quella dei giocatori, desolatamente ripetitivi nel mettere in mostra i loro limiti e difetti. E allora Handanovic dopo le lagne sulla “voglia di giocare in Champions” scende in campo col solito musone; Nagatomo pensi “sarà cambiato” e invece è sempre quella roba lì; Ranocchia pensi “sarà cambiato” e sì, lo è, ma se possibile in peggio; e via via tutti gli altri fino a Maurito, campione olimpico di “salto d’ingaggio”.
E ancora: “Per carità, non è successo (quasi) niente e siamo solo alla prima, ma la sensazione è che si possa e debba essere severi proprio perché ci troviamo di fronte non a un gruppo di pippe irrecuperabili, semmai di giocatori che hanno più o meno irresponsabilmente buttato via due mesi: chi a cercare di far crescere il proprio conto in banca, chi a vivacchiare in attesa che la società provvedesse (con estrema e colpevole calma) a silurare il vecchio e distaccato tecnico per puntare su quello nuovo. “Amala” è lo slogan dei tifosi, “rispettala” deve forzatamente diventare quello dei tesserati”.