Stessa nazionalità, stessa squadra, umori completamente diversi. Questa, in sintesi, la situazione di Brozovic e Perisic all’Inter: il primo momentaneamente ai margini del progetto nerazzurro, il secondo pedina imprescindibile e decisivo.
Il classe ’92, dopo la mancata cessione e il rinnovo, sta vivendo un preoccupante periodo di involuzione: prima l’infortunio di inizio stagione, poi la pessima prova in Europa League, infine il caso esploso proprio a seguito del match contro l’Hapoel Beer Sheva, che gli è costato l’esclusione dai convocati per la partita contro la Juventus per motivi disciplinari.
Completamente diverso il caso di Ivan Perisic: in panchina dall’inizio, non fa una piega, entra e risolve il Derby d’Italia con goal quasi allo scadere. Nonostante l’esclusione dagli 11 titolari, l’ex Wolfsburg ha dimostrato di essere un leader silenzioso fondamentale per gli schemi di De Boer, dimostrandosi un professionista esemplare, in grado di accettare anche eventuali critiche senza cambiare la sua voglia di lottare per la causa nerazzurra.
Il tecnico olandese, con l’esclusione di Brozovic, ha dimostrato che nessuno è imprescindibile e che, più di tutto e tutti, conta solo l’Inter. Ora sta all’ex Dinamo Zagabria tentare di riconquistare la fiducia dell’allenatore, evitando comportamenti nocivi per sé e per la squadra. Magari, guardando ed imparando dal suo connazionale.