In Italia ha giocato solo un anno, ma di Ciriaco Sforza si ricordano tutti. La sua non fu una stagione straordinaria (27 presenze e 1 rete a Milano senza lasciare il segno, ndr), ma nella mente degli italiani è comunque stampata l’immagine della sua maglia. Perché? Merito della celebre battuta di Aldo che, nel film “Tre uomini e una gamba”, dormiva con la maglietta dello svizzero perché “quella di Ronaldo era finita”. Intervistato da Blick Sforza però non ha alcuna voglia di ridere. Anzi, lancia gravi accuse a un altro ex interista: “Rummenigge mi ha danneggiato per tutta la vita”.
Nel 2001 Sforza era tornato al Bayern Monaco dopo l’esperienza all’Inter e l’avventura sempre in Germania col Kaiserslautern. Lì ha uno scambio di opinioni con Rummenigge, all’epoca vicepresidente dei bavaresi: “Una volta Karl-Heinz venne nello spogliatoio del Bayern diede la mano a tutti, anche a me, ma io fui l’unico che non guardò in faccia. Guardava già al giocatore successivo. Gli dissi che in situazioni del genere le persone si guardano negli occhi, gli dissi che io ero stato educato in questo modo”. La storia però non finì lì: “Poco dopo mi definì pubblicamente “Stinkstiefel” (letteralmente “stivale puzzolente”, si usa per una persona ritenuta molto scontrosa) e venni messo in disparte. Forse era infastidito dal fatto che lo avessi ripreso davanti a tutti”.