RimontInter: come trarre vantaggio dallo svantaggio

Il cammino stagionale dell’Inter di de Boer sembra tatuato da una scomoda costante: lo svantaggio iniziale. Sempre sotto l’Inter in questo inizio di stagione, tranne nella vittoriosa trasferta di Empoli. Solo in un’occasione, però, Icardi&co. non sono riusciti a rimontare l’iniziale svantaggio, a Verona con il Chievo (2-0). Per il resto, l’Inter ha sempre incassato, riuscendo a vincere (con Pescara e Juventus) o a pareggiare (con Palermo e Bologna).

de-boer-bolognaSubito dopo la vittoria (in rimonta, ca va sans dire) sulla Juventus, de Boer aveva dichiarato: “Oggi siamo andati in svantaggio ma non abbiamo perso la testa, abbiamo combattuto dal primo all’ultimo minuto“. Non perdere la testa, ragionare, non farsi sconfortare da un gol subito, anzi, farne tesoro e tramutare lo scoramento in cattiveria agonistica da erogare all’istante: questa sembra essere la chiave psicologica di Frank l’olandese, che non sopporta i cali di concentrazione, ma si trova (per forza di cose) a doverli fronteggiare, allenando una squadra pazza ed incostante per DNA.

Rispetto alla gestione Mancini, il lavoro di Fdb pare vertere proprio in questa direzione a livello di atteggiamento: più controllo e meno folate, più ratio e meno istinto, tramutare la rabbia disordinata in azioni da gol manovrate. Proprio per questo motivo si tende a rimediare immediatamente agli errori commessi, anche a costo di sacrificarne gli autori (vedi Kondogbia). La quadratura del cerchio ci sarà nel momento in cui verrà limato questa ‘tassa’ che i nerazzurri sembrano dover pagare ogni match, la salita non appare troppo ripida. E l’Inter, come Gilberto Simoni, si appresta a pedalare forte, a scalare verso una stabilità ora mancante. A colmare uno svantaggio, appunto, ma c’è da stare relativamente sereni: pare essere diventata la specialità di casa Frank.

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