La trasferta di Praga sarà già una tappa determinate per il cammino europeo dell’Inter, dopo la clamorosa sconfitta rimediata a San Siro contro l’ Hapoel Beer Sheva, non sono più ammessi passi falsi. Lo Sparta Praga, dopo la sconfitta rimediata nel derby contro i rivali dello Slavia, ha comunicato in settimana l’esonero di Zdenek Scasny, affidando la squadra al vice allenatore Stanislav Hejkal e ai due collaboratori David Holoubek e Zdenek Suoboda.
I NUMERI: LA VITTORIA MANCA DA UN MESE – L’avventura di Scasny sulla panchina dello Sparta Praga è finita, oltre per dei pessimi risultati ottenuti in questo ultimo mese, anche per la mancata qualificazione in Champions League a discapito dei romeni della Steaua Bucarest. Analizzando l’ultimo mese sotto il piano dei risultati sportivi, sono arrivati due pareggi contro le attuali prima e seconda del classe dello Zlin e il Mladá Boleslav, la sconfitta esterna in Europa League contro il Southampton e per l’ultimo il derby perso contro i cugini dello Slavia Praga. Una squadra che non vince ormai dal 28 Settembre, fin qui nelle tredici partite disputate tra campionato, preliminare di Champions League, le due del preliminare di Europa League e il successivo debutto in terra inglese, la squadra ha realizzato 14 reti subendone ben 12 e avendo quindi una media di quasi un 1 gol incassato a partita. Scasny, in questo avvio di stagione, non ha potuto fare a meno dell’apporto di diversi giocatore esperti, tra questi ci sono: M.Kadlec, il difensore centrale classe 1984 ed ex Bayern Leverkusen, che risulta essere quello più impiegato con i suoi 1096′ disputati fin qui, poi c’è l’espertissimo attaccante e capitano Lafata che in questo avvio di stagione ha realizzato 3 reti nelle prime 8 partite di campionato.
CURIOSITÀ: UNA SQUADRA DAL MIX DI GIOVANI ED ESPERTI – Scasny, per il suo giocattolo, stava costruendo una squadra che avesse sia l‘esperienza giusta e sia quel pizzico di freschezza portata dai giovani giocatori di qualità. Nell’ultima partita disputata, nella formazione iniziale schierata dal tecnico, si evidenzia come questo ideale sia stato uno dei pochi elementi concreti e reali del suo progetto. Davanti al portiere classe 1992 Koubek, ha schierato una difesa caratterizzata da due giocatori esperti come Kadlec e Nhamoinesu affiancati ai classe ’89 Nazuch e al giovanissimo ’95 Karavaev. Nella mediana invece spicca solo il 27enne Dockal tra gli esperti poiché ha preferito dare più qualità in quella zona del campo grazie ai classe ’92 V. Kadlec e Frydek e al classe 1990 Sural. In attacco l’inesauribile il 35enne Lafata assieme al classe ’94 Julis.
TATTICA: DIAMANTE LAFATA, CORSIE LATERALI DA SFRUTTARE – Le molte modifiche di moduli di questo avvio di stagione applicate da Scasny, hanno evidenziato la non totale chiarezza sul progetto tattico da investire per la squadra. Si è partiti da un 3-5-2, si è passati successivamente ad un 4-5-1 , poi da un 4-2-3-1 ad un offensivo 4-3-3 e per finire ad un asseto un più quadrato come il 4-4-2. Nella ultima uscita contro lo Slavia si sono evidenziati grossi problemi sopratutto sulle corsie laterali, si è vista una squadra molto lunga grazie anche alla non compattezze delle linee di difesa e centrocampo. I due gol incassati sono nati sia per via di un errore in fase di disimpegno della difesa e sia per l’enormità di spazio che concedono sulle fasce sopratutto con Karavaev. In fase di impostazione, Koubec preferisce quasi sempre il rinvio lungo sopratutto quando trova squadre che adottano un pressing alto come quello visto dell’Inter nelle ultime uscite. Sarà molto importante non far respirare e non dar spazio agli esterni, in fase di offensiva cercano molto Lafata con svariati cross e può essere sempre pericoloso in area. Uno dei punti di forza della squadra ceca sono i calci piazzati dato che trovano nel gioco aereo molti gol e sono uno delle loro caratteristiche principali. Da tenere sotto osservazione anche il centrocampista di sinistra Frydek, il classe ’92 , vanta di 20 assist nelle sue 170 partite fin qui disputate e potrebbe essere un indiziato principale per rifornire le punte.
IL DUELLO: RANOCCHIA vs LAFATA – Se Ranocchia verrà riconfermato tra i titolari visti anche gli acciacchi di Murillo, sarà probabilmente lui l’indiziato principale a marcare Lafata. Il bomber ceco, davanti alle sue 354 presenze in carriera ha siglato ben 183 reti e quindi parliamo di un esperto 35enne attaccante di razza. Nei cross fatti in area è sempre molto pericoloso, Ranocchia ha dalla sua l’altezza e la predisposizione fisica per limitarlo. Ci aspettiamo sicuramente una prova convincente dell’italiano, galvanizzato da buona prestazione fatta con il Bologna, gol a parte divorato nel finale, ma se vorrà ripetersi il cliente sicuramente non è quello dei più semplici.