SpazioInter ha avuto il piacere e l’onore di intervistare in esclusiva Alessandro Altobelli, grande bomber e leggenda nerazzurra, che ha vinto uno Scudetto e due Coppe Italia, oltre che la Coppa del Mondo nel 1982 con la maglia dell’Italia.
Secondo marcatore della storia nerazzurra con 209 reti alle spalle del grande ed irraggiungibile Meazza. Fino al 2021 ci sarà Icardi: ha la possibilità di superarla e quindi fare la storia dell’Inter?
“Io mi auguro che Icardi superi me e Meazza nella classifica dei marcatori dell’Inter e soprattutto che faccia la storia della società perché ciò significherebbe che potrebbe portare successi alla causa nerazzurra. Inoltre, ha tutte le qualità per trascinare l’Inter in futuro”.
Inoltre, merita di indossare la fascia di capitano dopo le polemiche di quest’estate?
“Bisogna distinguere le cose: ognuno ha il diritto di farsi rappresentare da chiunque che sia la moglie o un amico o un familiare, però va dato atto al giocatore che ha sempre detto di voler rimanere all’Inter. Inoltre, ha appena firmato fino al 2021, è giovane e potrebbe anche andare oltre quell’anno. Secondo me, merita la fascia di capitano”.
Ha letto della querelle Maradona-Icardi? Cosa ne pensa?
“Polemica vecchia che non giova a nessuno. Icardi ha 23 anni e sicuramente avrà sbagliato, ma ritornare su una polemica di anni fa è soltanto deleterio. Icardi ha la possibilità di indossare la maglia della Nazionale argentina e deve pensare a far bene all’Inter”.
L’Inter da qualche mese ha un nuovo allenatore. Come valuta il primo impatto con la Serie A di de Boer e i suoi metodi? Ha fiducia in lui?
“Cambiare allenatore a pochi giorni dall’inizio del campionato è stato rischioso. La sconfitta con il Chievo o certi passi falsi casalinghi sono dovuti alle troppe interpretazioni di de Boer che non avendo avuto il precampionato per provare certi schemi ha dovuto farlo in campionato, perdendo punti importanti. La mentalità di de Boer, però, in certe partite è stata positiva e quindi bisogna dargli tempo e soprattutto fiducia”.
Suning: tante promesse e soprattutto tanti botti di mercato. Che cosa pensa di questa svolta societaria?
“Finalmente abbiamo un degno sostituto di Moratti dal punto di vista economico. Hanno già dimostrato con la prima campagna acquisti le loro intenzioni. L’Inter per ritornare competitiva ha bisogno di giocatori di un certo livello che ovviamente hanno il loro costo. Suning, però ha la forza economica per rendere competitiva l’Inter e riportarla in alto, cosa che Thohir non ha fatto”.
Crede in un ritorno di Moratti?
“Farebbe piacere a tutti perché è il presidente del Triplete, dei 5 trofei conquistati in un anno e soprattutto è amato dai tifosi nerazzurri. Ma sia lui che Tronchetti Provera sono stati abbastanza chiari sull’eventualità di un loro ritorno. Ovviamente una sua presenza anche senza quote societarie aiuterebbe Suning e farebbe sempre piacere”.
Suning-Inter e la Cina 38 anni dopo quella prima tournée nerazzurra nel 1978. Che ricordi ha?
“Alla fine del primo anno all’Inter mi sono sposato ed ho fatto il viaggio di nozze in Cina. Siamo stati la prima squadra europea a fare questa tournée in Cina. È stata una bellissima esperienza tanto che abbiamo replicato pure con un’amichevole in Italia. Si sono instaurati buoni rapporti ed anche un medico cinese rimase con noi nelle stagioni successive. Sicuramente doveva essere destino che 38 anni dopo sarebbe arrivata una proprietà cinese all’Inter”.
Qualche giorno fa, in SpazioInter’s Stories ho raccontato Bersellini e il suo quinquennio nerazzurro: 1 Scudetto e 2 Coppe Italia in un’Inter in cui lei e Beccalossi eravate i protagonisti indiscussi. Ad oggi, chi insieme ad Icardi potrebbe riformare una coppia di quel calibro?
“Beccalossi era un classico numero 10 che attualmente l’Inter non ha. Se dovessi dire un nome che potrebbe formare una gran coppia con Icardi, direi Candreva. I suoi cross e l’intesa con Icardi sono solo da perfezionare. Banega, invece lo trovo più lineare rispetto a Beccalossi e poi aspettiamo tutti Gabigol che potrebbe essere la spalla ideale di Icardi”.
Lei e Beccalossi eravate una coppia che si intendeva a meraviglia anche fuori dal campo. Come vi gestiva Bersellini? Ricorda qualche aneddoto particolare?
“È un allenatore che gestiva tutti allo stesso modo. Credeva assolutamente nella preparazione e soprattutto nei ritiri estivi. Cercava tutti i modi per far sì che si creasse sintonia tra noi giocatori in modo che tutti insieme formassimo un gruppo coeso ed unito per raggiungere il massimo obiettivo. Credo che i successi siano arrivati e sicuramente eravamo una squadra fortissima. Bersellini credo che sia uno dei migliori allenatori della storia moderna dell’Inter”.
La storia dello scavetto?
“Beh ho fatto più di 300 goal in carriera in tutti i modi possibili. Sicuramente per segnare in un certo modo bisogna avere delle qualità, anche perché i miei goal sono stati tutto fuorché che fortunosi”.
L’Inter vista in queste prime giornate è stata altalenante. Secondo lei, quante possibilità reali ha di raggiungere la qualificazione per la Champions?
“Alti pochi, ma tanti bassi. A parte la partita con la Juventus ed in parte con l’Empoli, sono stati persi troppi punti in casa con squadre come Palermo e Bologna, senza dimenticare le sconfitte con Chievo e Roma, in cui si poteva sicuramente far meglio. L’Inter può e deve lottare per il terzo posto per gli acquisti che ha fatto e perché ha una rosa tale per poter raggiungere questo obiettivo. Se non dovesse agguantare il terzo posto, si potrebbe parlare sicuramente di fallimento”.
Percorso in Europa League?
“Credo che bisogna cambiare la mentalità e adeguarsi alle squadre spagnole, inglesi e tedesche. Bisogna onorare sempre la maglia che sia campionato, Europa League o Coppa Italia. Dare spazio alle seconde linee può essere deleterio così come è accaduto nelle due partite di Europa League”.
Ringraziamo per la gentilezza e disponibilità Alessandro Altobelli. La riproduzione dell’intervista è consentita solo tramite citazione di SpazioInter. Chi trasgredisce le regole sarà segnalato a norma di legge.