Da quando in quel di Milano e soprattutto tra Inter e Milan si parla di stadio nuovo o di stadio ristrutturato, ormai si è persa la memoria.
Ma i presidenti della squadre di calcio cambiano, i sindaci anche e la Gazzetta dello Sport, non perdendo l’occasione di sottolineare il ruolo di leader che deve avere la città lombarda, intervista il neosindaco.
Il copione è sempre il medesimo ma qualche sfumatura cambia.
“E allora lancio l’idea di un San Siro per due”.
L’idea non è delle più nuove, ma il primo cittadino prova a spiegare quali sarebbero le novità e le opportunità: “Oggi, rispetto a prima, noto che non c’è la volontà di fare un nuovo stadio. L’Inter è fortemente determinata a rendere San Siro più in linea con le esigenze attuali. Poi c’è il museo dello stadio che, pur non avendo spazi straordinari, fa numeri pazzeschi. Insomma, ormai nessuno mette più in discussione San Siro. Nella mia idea c’è un vero e proprio sdoppiamento della struttura”.
Nell’immaginazione del sindaco Sala c’è uno spazio esterno per l’Inter adiacente al Trotto che oggi potrebbe essere finalmente sfruttata ed uno per il Milan, sul versante opposto, su terreni di proprietà comunale. Queste aree dovrebbero servire come lounge, per la ristorazione, l’hospitality, lo store. Ma c’è di più, “andando con la fantasia”, citando testualmente, il primo cittadino pensa ad una metà stadio nerazzurra e l’altra rossonera. Ingressi diversi, tribune autorità e sky box da entrambi i lati divisa secondo fede calcistica.
Ma ai dubbi sui vantaggi di questa fantasiosa divisione, il sindaco risponde che “ci sarebbe una caratterizzazione dell’impianto per le due società, che adesso invece, sono costrette a lavorare in maniera precaria cambiando il layout ogni settimana e condividendo gli stessi spazi”.
Di stadi di proprietà è difficile parlarne, infatti Sala sottolinea: “Il Comune sarebbe disponibile anche a cedere l’impianto, di fronte a un’of ferta seria. Altrimenti potremmo rinnovare la convenzione con le due società a lungo termine”.
Naturalmente viene da chiedere di quali tempistiche si sta parlando e qui si ritorna daccapo ai mesi ed anni scorsi: “Se fosse per Suning si siederebbe al tavolo già domattina. Zhang Jindong è un imprenditore serio, concreto, che sta coi piedi per terra, sono sicuro che la proprietà nerazzurra in vestirà in maniera significativa sull’Inter e sul territorio. Ma la situazione del Milan non mi è chiara e bisogna aspettare di sapere quel che vogliono fare”.