Caravita (Curva Nord): “Con Icardi pace impossibile”

Intervenuto a “Radio Calcio 24 Show”, il rappresentante della Curva Nord Franco Caravita ha parlato della vicenda che vede coinvolti il tifo organizzato nerazzurro e il capitano Mauro Icardi.

“La nostra versione la potete prendere sul nostro sito. Per quanto riguarda Icardi, considerate quella, se andate a prenderla leggetela. Si tratta di una dichiarazione semplice, di presa di distanza a Mauro Icardi per quello che ha scritto sul suo libro. Ci ha coinvolti e la cosa non ci sta bene perché quello che è scritto è falso. Ci sono delle bugie, verificabili da più personaggi e da persone addette alla sicurezza allo stadio, c’era anche  la polizia locale e la Digos”.

E le scuse prima della partita? “Ha avvalorato solamente la nostra tesi. Non abbiamo quasi mai avuto rapporti con lui, abbiamo avuto la conferma di essere stati presi di mira. Se avete letto il libro lui parla di chiamare gente dall’Argentina che dovrebbe ammazzarci uno a uno.Non è stato mai oggetto di minacce da parte nostra. Poi si riferisce al fatto che i tifosi dovrebbero incitare la squadra sia quando vince che quando perde. Questo se andate a guardare è sempre avvenuto, anche prima che Icardi venisse all’Inter. Noi tifiamo per la squadra, tifiamo anche per loro, incitiamo anche quando si perde, come in Europa League. Non c’è nulla che sostenga la sua tesi, ci sentiamo offesi perché non lo meritiamo. Anzi, il problema è che lui fino all’altro giorno, prima dell’uscita del libro, ci salutava amichevolmente. Purtroppo queste frasi sono inaccettabili… se le dicessi io non potrei entrare più allo stadio. Dette da lui quanto valgono?” icardi-tifosi-curva-nord-inter

 Sull’intervento della società: “Noi non abbiamo chiesto posizioni alla società. Doveva intervenire prima che uscisse questo libro per fargli capire che queste cose non dovessero farne parte. Per un episodio di due anni fa, è stato detto su quella pagina che lui è accolto come un eroe nel momento in cui è entrato nello spogliatoio, mentre sappiamo che è stato preso a calci nel culo per tornare in campo e ricomporre le offese che ci aveva fatto per avergli rigettato indietro la maglietta. Se la società ha deciso in questo modo va bene, non abbiamo mai fatto alcun tipo di pressione e mai ne faremo.”

“Siamo sotto controllo della Digos tutti i giorni e ben venga questo controllo perché avvalora questo che sto dicendo. Non siamo malandrini come Mauro, perché a questo punto dobbiamo pensare che sia un criminale che ci fa ammazzare tutti. Ci siamo presi i fischi del pubblico dell’Inter. Ci prendiamo le nostre responsabilità come sempre, con l’onore di essere interisti, di esserlo fino in fondo senza tradire la nostra squadra come ha fatto Icardi, a costo di prendere la merda in faccia. Ci chiediamo ancora come mai sia accaduto tutto questo.”

Possibile una pace con Icardi? Impossibile. Una persona che ti minaccia di morte non può restare nella nostra mente e nei nostri cuori”.

Sul rendimento della squadra: “Ci sono altri problemi di tenuta fisica, al 70’ l’Inter non aveva più la condizione fisica, così come con Palermo e Bologna. I problemi sono altri, non li proponiamo noi. Fisicamente siamo messi male, non è colpa neanche nostra se Icardi sbaglia il rigore. Dall’inizio della preparazione si è creata una situazione che non aiuta a vincere. La squadra titolare perde punti in casa con le piccole e poi le riserve perdono pesantemente in Europa League, il problema non siamo noi”.

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