Il corso di italiano e di intensità nella Serie A sta avendo picchi esagerati nella vita di de Boer. Abituato ad avere una fuoriserie in Olanda come l’Ajax il tecnico olandese sta imparando che in Italia non solo niente è scontato ma una volta che il credito finisce si rischia il baratro, filo sottilissimo tra conferma ed esonero.
Scrive La Gazzetta dello Sport che prima dell’allenamento di ieri de Boer si è confrontato con la dirigenza nerazzurra, nella fattispecie Gardini, Zanetti e Ausilio che hanno fatto notare una serie di cose che stonano, le 5 sconfitte in 10 partite sono poi più di una prova che qualcosa non sta andando come dovrebbe.
Alla luce della gara col Cagliari ci si è interrogati sulle mosse di de Boer per recuperare una gara compromessa dal vantaggio rossoblu, un 3-3-1-3 senza capo ne coda, oltre ad un accantonamento di Brozovic e Kondogbia che non ha un reale motivo se non il perdurare di una punizione andata oltre i limiti.
A de Boer è stata spiegata la cultura del calcio italiano, dove se non puoi vincere almeno ci si accontenta del pareggio, specie in una classifica cortissima, ma il tecnico olandese è stato battezzato con la cultura spagnola e lo spettacolo olandese, quindi prima si vince e poi eventualmente ci si accontenta, cosa che non sta succedendo attualmente.
Infine ci si interroga sulla condizione atletica di chi dopo 70 minuti ha spento la luce contro il Cagliari, alibi che si trascina dalla prima giornata ma che, arrivati a metà ottobre, non può essere una scusa usata in continuo.
Il bilancio probabilmente arriverà alla prossima sosta, a meno che Southampton e Atalanta non decretino una caduta libera. In quel caso lo stesso de Boer sa che l’esame non sarà superato e si agirà di conseguenza, in un nervosismo continuo che sembra che lo stesso tecnico rassegnato non riesca a placare.
Lo stesso de Boer ha provato a scuotere i suoi spiegando che la stessa squadra che ha battuto la Juventus e messo in difficoltà la Roma non può scivolare con le piccole, cercando di impartire ai suoi più coraggio e voglia di fare. Chi vuole partecipare e agire è ben accetto, gli altri possono scegliere nuove strade a gennaio.