L’Inter con l’Atalanta incappa nella terza sconfitta consecutiva, la vittoria di Europa League che aveva riacceso leggermente la fiamma dell’entusiasmo si è spenta nella grigia giornata di Bergamo. Il gioco spumeggiante, anche se poco concreto, delle prime giornata sembra essere svanito, De Boer sembra quasi che si stia snaturando per dar spazio a delle idee tattiche che probabilmente nemmeno lo riguardano.
LE SCELTE DEI DUE TECNICI Gasperini per la sua squadra opta per un aggressivo 3-4-1-2 con: Berisha tra i pali e con Masiello, Caldara e Toloi a completare il trio difensivo. A centrocampo gli esterni scelti sono Conti sulla sinistra e Dramè sulla destra con in mezzo l’ivoriano Kessiè assieme a Freuler. Kurtic viene disposto nel ruolo più avanzato con il compito di limitare Medel. In attacco spazio al coppia Gomez-Petagna. De Boer, invece, lancia un 4-3-3, non senza qualche novità: Handanovic tra i pali, Nagatomo scelto sulla destra probabilmente per limitare la velocità di Dramè, Murillo e Miranda centrali e sulla sinistra il confermatissimo Santon. A centrocampo il tecnico olandese rinuncia a Banega schierando Medel vertice basso con Joao Mario e a sorpresa il croato Brozovic. In attacco il trio Eder, Icardi e Perisic con Candreva che si accomoda in panchina.
PRIMO TEMPO, DOMINIO BERGAMASCO Come ormai di consueto l’approccio dell’Inter nei primi tempi non è sempre dei migliori. L’Atalanta parte con un pressing molto alto e organizzato, il centrocampo interista viene subito bloccato con delle marcature ben precise: Kessiè su Brozovic, Freuler a limitare Joao Mario e Kurtic che si prende cura di Medel. Già nei primissimi 10′ si incomincia a vedere quale sia il copione della gara con l’Atalanta che parte subito forte e le azioni più pericolose nascono sopratutto nella zona di Nagatomo. Il giapponese soffre dannatamente le incursioni di Dramè e sopratutto il sostegno che gli apporta Gomez. I bergamaschi sono molto stretti e alti e al 9′ passano meritatamente in vantaggio su una situazione di calcio d’angolo confermando di essere una squadra letale in questo avvio di stagione sui calci piazzati.Dal corner battuto sulla destra la sfera finisce sul primo palo, poi viene immediatamente spizzata sul secondo, Medel perde completamente Masiello che tutto solo non può fallire la rete del 1 a 0. L’Inter non sembra dare segnali di ripresa, innumerevoli sono i palloni buttati in avanti a cercare disperatamente Icardi che è bravo a liberarsi ma che è sempre solo con tre uomini attaccati su di lui. Le distanze tra i giocatori dell’Inter non permettono mai di trovare delle linee di passaggio utili per avviare l’azione e i bergamaschi, con l’uomo sempre libero, hanno troppi spazi per gestire la palla e affondare il colpo. Verso la fine del primo tempo De Boer modifica l’assetto difensivo passando ad un 4-4-2 più lineare e compatto ma le cose non cambiamo.
LA RIPRESA, IL PAREGGIO DA MORALE MA LA DEA GIOCA MEGLIO Nel secondo tempo cala il ritmo dei padroni di casa che comunque riescono a gestire bene la gara ma al 50′ l’Inter trova il pareggio con il bellissimo gol di Eder che, con un tiro da calcio di punizione, abbatte la porta di Berisha. La gara dopo il pareggio diventa molto più interessante, gli uomini di De Boer galvanizzati dal gol cambiano un pò il proprio atteggiamento mostrando molta più compattezza tra le linee dei reparti. L’Atalanta è pericolosa sopratutto nei calci piazzati mettendo in serie difficoltà l’Inter che prova in tutti i modi a vincere la gara togliendo al 60′ un disastroso Nagatomo per Ansaldi e un insufficiente e lezioso Brozovic per Kondogbia. La situazione però non cambia, la fascia sinistra è il punto debole dell’Inter e De Boer a 15′ dalla fine manda in campo Candreva per un acciaccato Eder. Con l’ingresso del romano, il tecnico olandese garantisce più ampiezza e profondità alla squadra che appare nettamente più pericolosa ma il tutto viene caratterizzato dal fatto che le due squadre appaiono anche molto allungate. Perisic va ad un passo dal gol ma al 86′ tutta l’ingenuità di Santon fa si che l’Atalanta conquisti un calcio di rigore. Il terzino interista stende in aria un astuto Kessiè che è bravo a proteggere il pallone e a cercare il piede dell’interista. Pinilla dal dischetto sigla la rete del sorpasso realizzando la 6 rete contro l’Inter che si conferma tra i bersagli preferiti dall’attaccante cileno.
DE BOER, MA DOV’È’ FINITA LA TUA FILOSOFIA? De Boer, in questo avvio di campionato, ci ha abituato a degli approcci non positivi alle gare ma la squadra ha sempre avuto la forza per ribaltare le varie situazioni. Il carattere di queste ultime uscite sembra latitare, a Bergamo la squadra non ha sfruttato al meglio il suo punto di forza che sono le corsie laterali e quando Candreva è entrato sul terreno di gioco le cose sono decisamente cambiate. La domanda sta nel perché abbia lasciato in panchina il centrocampista romano, come mai la squadra non ha più quella brillantezza di gioco e quell’agonismo che ha segnato vittorie importanti come contro la Juventus. La domanda più importante è perchè stIa abbandonando le sue idee di gioco e quindi la sua filosofia.