L’Inter e i suoi problemi psico-fisici: ecco come risolverli

Se la caccia all’allenatore è ancora aperta, l’Inter domani ha una nuova partita da affrontare con Stefano Vecchi in panca, con la speranza di fare risultato e di non sprofondare ancora di più in classifica. Il campo non va affatto dimenticato e dunque nemmeno tutte le problematiche a cui esso è collegato.

8421836786a78f871adbe06a2d96904d-u202182049561sni-u1707117570603kf-620x349gazzetta-web_articoloLa Gazzetta dello Sport ha infatti evidenziato alcune delle lacune mostrate dai nerazzurri in questi primi mesi di natura psico-fisica, che si sono rintracciate anche nella sconfitta in Inghilterra. Vecchi aveva infatti predicato cose semplici e i giocatori lo hanno ascoltato, con due linee molto serrate e Banega a cercare di distribuire palloni sulle ali in fase di spinta. Un meccanismo che stava funzionando, ma che si è inceppato quando la squadra ha spento l’interruttore della tenuta fisica e mentale, con il Southampton che ha preso il sopravvento tecnico ed emotivo della sfida.

Un calo che si spiega con un lavoro fisico del quale si è parlato molto finora, che vede in Roberto Mancini e anche in Frank de Boer dei principali indiziati per la poca intensità vista in fase di preparazione e anche negli allenamenti a stagione iniziata. E’ però la testa che condiziona soprattutto il rendimento attuale, con una squadra che non pare avere forza mentale sufficiente per uscire da questo tunnel, che non riesce a coniugare la saggezza e la garra. Medel e Handanovic, secondo la Rosea, sono gli unici che hanno tentato di caricarsi la squadra sulle loro spalle, mentre ci si aspetta di più da giocatori come Miranda e Icardi, che hanno l’esperienza e la qualità, sia tecnica che nello spogliatoio, per dare una mano.

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