Il direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio ha parlato ai microfoni di Sky Sport da Viareggio dove sta per ricevere il premio ‘Gherardo Gioè’: “Mi fa piacere, quando ti premiano vuol dire che hanno fatto le valutazioni necessarie. Spero di essere all’altezza”. Poi un inevitabile riferimento all’imminente derby di domenica: “Penso sia la partita giusta al momento giusto. La preparazione di una gara così è speciale, tutti ci tengono, specie noi che dobbiamo recuperare in classifica. Abbiamo vissuto settimane particolari ma pensiamo che domenica per noi possa iniziare un nuovo campionato”.
Prosegue parlando della scelta di Stefano Pioli: “E’ stata una scelta molto serena e ponderata, abbiamo ritenuto che lui sia una garanzia per il presente e il futuro. Ha già dimostrato di avere grande passione e voglia di far crescere i giocatori. Penso che le grandi sfide vadano affrontate, penso che per lui una prima così importante possa dare maggiore determinazione ad un lavoro che già sta facendo ottimamente”.
Il ds nerazzurro ribadisce anche la sua visione in merito alla scelta del tecnico e del cosiddetto casting: “Capisco il lavoro della stampa, ma non è una cosa che abbiamo fatto. La proprietà è arrivata venerdì a Milano, dopo la partita di Europa League in Inghilterra. Abbiamo visto chi di dovere e abbiamo scelto, non ho visto questa straordinarietà. Abbiamo scelto l’allenatore migliore per l’Inter in questo momento. La nuova era Suning? Per noi è iniziata il 28 giugno, si parla di loro come di un progetto attivo da anni all’Inter, ma sono qui da pochi mesi nei quali abbiamo provato a impostare un buon lavoro. Abbiamo fatto qualche errore, nessuno si nasconde, ma possiamo solo migliorare. Capire dove si possa andare meglio porta solo a migliorare. Suning ha un progetto ambizioso, serve tempo e pazienza, ma con loro c’è la massima sintonia e noi siamo determinati a fare il nostro lavoro bene”.
E l’obiettivo stagionale adesso? Ecco cosa replica: “Quello di inizio anno, rientrare in Champions e fare l’impossibile per ottenerlo. Ci sono tanti punti in palio, siamo in ritardo ma l’anno scorso abbiamo visto club attardati a un certo punto dell’anno che poi hanno centrato l’obiettivo. Noi vogliamo essere in Champions, è l’unica cosa che abbiamo in testa”.
Chiosa sull’eventuale eccessiva dipendenza da Mauro Icardi: “Speriamo in primo luogo che non smetta, poi se segnano altri fa piacere; domenica ha sbloccato la partita Ivan Perisic, poi è vero che in termini realizzativi dipendiamo da Icardi. Ne abbiamo parlato con Pioli, abbiamo tantissima qualità in avanti e con il lavoro e lo spirito di sacrificio arriveranno i gol degli altri. Gabigol? Ci siamo dimenticati del poco tempo dato a Philippe Coutinho, che abbiamo dovuto sacrificare. Perché non c’è pazienza, si pretende subito che un giocatore di 20 anni risolva le partite da solo. Gabriel è bravo, ma ha davanti tanta gente di qualità. Deve lavorare, è un ragazzo serio, arriverà il momento suo ma anche degli altri, come Eder, Rodrigo Palacio, Stevan Jovetic, gente importante per noi”.