Vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Per il tifoso interista vedere il bicchiere, sarebbe già buono ed in controtendenza rispetto al tafazzismo classico ed imperante nella variegata galassia nerazzurra.
All’orizzonte, neppur troppo lontano, si intravedono chiari di luna ma anche ampi margini di miglioramento e persino varchi dove potrebbe regnare un pieno e salubre sorriso.
Da buon interista, partiamo dagli aspetti poco inclini all’allegria.
In una situazione societaria altalenante (espressione ponderata ed edulcorata per evitare improperi) tutti, ma proprio tutti, possono decidere di dire e fare ciò che vogliono.
Non vogliamo entrare ancora una volta nei meandri della fantastica stampa italiana e neppure nelle menti di espertoni ed addetti ai lavori. Fermiamoci a casa.
Dopo le note vicende di Icardi e consorte(ma almeno era Icardi!) e i comportamenti di Brozovic (ma almeno era Brozovic!), ecco che spuntano Kondogbia ed il suo impavido agente.
Se qualcuno se lo fosse dimenticato in rosa c’è anche il francese, il nuovo Viera, l’alter ego di Pogba e non pago dello strazio regalatoci, parla. E lo fa insieme all’agente che dichiara: “L’Inter? Solo un passaggio per arrivare ai top club…a gennaio si vedrà…”.
Il derby ci ha proposto ancora una volta un giocatore scoordinato, che in confronto il sottoscritto si muove come Carla Fracci, spaesato, arruffone, che non ha ancora capito che per potersi muovere, non giocare a calcio ma soltanto muoversi, bisognerebbe ogni tanto alzare la testa. Invece lui no e passa tutto il tempo a guardarsi quei lunghissimi e probabilmente bellissimi piedi. A qualcuno potrebbe venire in mente: “Bisognerebbe che ringraziassi tutti i santi, dato che qualcuno ti permette di giocare nell’Inter…altro che solo di passaggio!”. Ma tant’è…
Le stranezze non vengono mai sole e gira voce che Steven Zhang, figlio del boss di Nanchino, potrebbe essere il nuovo presidente della Beneamata. Ma santo cielo, va bene il “largo ai giovani” , va bene persino “l’immaginazione al potere”, ma non vi sembra di esagerare? Un bambino a capo dell’Inter? C’è da sperare trovi una fidanzata o un hobby in Cina…
Passando al campo, la squadra di Pioli vista nel derby aveva poche, pochissime idee, ogni tanto andava all’arrembaggio, spesso faceva uno snervante e sterile possesso palla, con passaggi in orizzontale di una distanza massima di 1,5 metri, la freddezza sotto porta era solo un miraggio e di tattica e schemi neanche a parlarne.
Ma, c’è un grosso ma.
I giocatori scesi in campo a San Siro, seppur terrorizzati, avevano voglia di strafare, la grinta per dimostrare di essere da Inter e anche come fiato, dieci minuti finali a parte, non sono stati affatto male.
In tutta quella confusione che i nerazzurri producevano, il Milan è stato abbondantemente surclassato, le statistiche e l’evidenza stanno lì a dimostrarlo ed è stato chiaro a tutti che sarebbe potuta andare in maniera diversa. Il rammarico c’è.
Pioli non è Mourinho, ma è “uno del clan” e sembra poter avere l’autostima ed il carisma necessari per mettere in riga quella banda di giocatori che spesso sono apparsi pigri, indolenti e viziati.
I cinesi stanno capendo come muoversi, sono più vicini alla realtà Inter e da quel che si dice hanno in serbo sorprese e fuochi d’artificio. I nomi che circolano iniziano ad essere nuovamente e finalmente altisonanti.
E poi il Milan, quel Milan arroccato come un Crotone qualunque, senza gioco e con una rosa decisamante distante da quella del Barcellona, è terzo. Terzo!…
Un sorriso viene spontaneo e sperare è il minimo.
Il cammino è ancora lungo? Forse, ma magari più breve di quel che pensiamo.