In principio fu la pay-tv, poi il tubo catodico decise che oltre a far vedere il calcio lo doveva comandare, a suon di milioni.
Belotti 100 milioni, giusto o sbagliato?
La domanda è semplice, può un calciatore valere 100 milioni? La risposta sarebbe no per principio ma anche sì per i tempi che corrono.
Il Corriere della Sera esemplifica le valutazioni completamente sballate di questi ultimi anni. Si parte da Pogba acquistato per 105 milioni alla recente clausola rescissoria di Andrea Belotti. Perché ci si comporta così è presto detto, è una questione di protezione contro i club che sperperano un mare di danari ogni anno. Il caso Juventus-Higuain è stato la base. Si mette una clausola che sembra inarrivabile ma il grande club ha già pianificato come ottenere quei soldi, acquistandolo.
La domanda è perché si è arrivato a tanto e la risposta è: grazie alle tv. In Italia il prodotto Serie A ha poco appeal, stadi che visti in televisione sono fatiscenti, partite noiose e mancanza di grandi campioni. Un decennio fa era in contrapposizione alla Liga o alla Premier League, il campionato più bello del mondo. Mihajlovic recentemente ha ammesso che nessuno può costare 100 milioni, non in un pianeta che lotta con la crisi economica. Cairo, però, spiega che si tratta di assennata autotutela: perdere un pezzo pregiato a quella cifra significa anche avere a portata di mano un budget da reinvestire come grande squadra.
All’estero di clausole pazzesche ve ne sono parecchie, per avere Cr7 e Bale servono un miliardo per ciascuno, mentre per Messi solo 250 milioni. Attenzione, però. la pulce è in scadenza 2018 e può far registrare nuovi record. In Italia, invece, si va da Belotti a Icardi, 110 milioni per averlo ma solo fuori Italia. Stessa strategia di De Laurentiis che ha bloccato contrattualmente Rog, Zielinski, Maksimovic e Hysay.
Ma tanti dubbi sorgono spontanei, è realmente il calciatore a valer così o esiste qualche altro fattore?
Procuratori e diritti tv, l’ammazza-calcio
Quando Pogba è stato venduto allo United in casa Raiola è stato capodanno. Nessuno poteva immaginare la scommessa del procuratore che, col francese diciottenne, inserì una percentuale di ricavo personale se il cartellino fosse costato intorno ai 90 milioni.
Detto e fatto dei 105 milioni consegnati alla Juventus, 27 li ha intascati il procuratore, realizzando così un mega affare. Non per lo United, visto che Pogba sta giocando ben al di sotto delle aspettative. E l’affare faraonico sta assumendo i contorni del classico acquisto bidone.
Ne sa qualcosa Gabigol, 21 minuti giocati per 30 milioni spesi. Anche il City di Guardiola non scherza, shopping intorno ai 200 milioni, 44 per Sané, 56,5 per Stones. E la brutta figura rimediata col Chelsea ha sancito il fallimento dello spendi e spandi.