GdS – 1/2 Pioli: “Voglio che il leader della mia Inter sia il gioco e a giugno sarà spettacolo”

Stefano Pioli, che in questo momento con l’Inter è a metà del guado tra il baratro e la risalita, si è fermato ai microfoni della Gazzetta della Sport per una lunga e completa intervista.

PIOLI, MOMENTO INTER E SUNING

L’intervista parte subito per sapere a che punto sia e come stia questa Inter ed il mister con astuzia e diplomazia afferma che a Reggio è stato solo un primo passo, il match con la Lazio sarà decisivo per sapere se i nerazzurri sono tornati, oppure se sia stato solo un bluff.
Dall’esterno Pioli pensava ci fossero molte più difficoltà a gestire l’Inter, mentre ha dovuto ricredersi sul fatto che ci sia davvero tutto per far bene. Ma ciò che davvero lo impressione è Suning e le possibilità future: “A gennaio mi aspetto di avere meno giocatori, specialmente nel reparto offensivo. L’ideale è allenare un gruppo di 23­/24 elementi al massimo. Questo sarà solo un mercato di transizione, mentre a  giugno prepariamoci invece a cose eccezionali, di altissimo livello.
I tifosi nerazzurri possono stare tranquilli, Suning ha davvero l’ambizione di rendere l’Inter una delle grandi del calcio mondiale. Attorno a me vedo passione reale”.

steven zhang pioli

PIOLI, INTER E VALORI TECNICI 

Si parla di Inter, della rosa e dei valori tecnici e umani messi in campo.
“Nella mia Inter il leader deve diventare il gioco. Detto questo, ci sono elementi pieni di personalità: a partire da Handanovic , poi Icardi e anche Miranda, nazionale brasiliano che ora sta parlando sempre di più in campo”.

PIOLI, I SINGOLI NELL’INTER

Oltre a sottolineare l’importanza del carattere e del gruppo non potevano mancare domande sui singoli.
Mister Pioli ha le idee anche su Medel e non proprio a centrocampo: “Gary ci manca, lui si fa sentire in campo. Sulla sua posizione vedremo, ma a me dietro convince, mi piacciono i difensori con personalità, che sappia­no costruire il gioco”.

Icardi quanto è inserito nella sua idea di calcio?
Voi lo giudicate per i gol. A Reggio secondo me ha per esempio fatto molto bene, ha lavorato tanto per la squadra. Credo che possa legarsi maggiormente alla manovra, fornirci qualche possibilità di giocata in più non solo in profondità. Mauro sta facendo un lavoro decisamente importante. Certo, i centravanti sono felici quando segnano, ma solo sacrificandoci come squadra possiamo ottenere risultati. E tutti lo stanno capendo, Mauro in primis”.
E Perisic?
“A lui lo frega quell’espressione un po’ così…Scherzi a parte Ivan si impegna sempre, lavora, è volenteroso ed è pure simpatico. Punto molto su di lui, anche perché ha qualità da fenomeno. E’ difficile trovare in giro gente che calci così bene con entrambi i piedi”.
Su Gabigol invece l’allenatore continua a insistere nel sottolinearne le qualità. ma anche il tempo necessario che bisognerà aspettare per un suo completo inserimento.

 

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