Ombre cinesi campeggiavano stamani sulla prima pagina di Tuttosport. Una foto di Berlusconi e una di Gagliardini per puntare il dito contro la nebbia che avvolge le trattative per la cessione del Milan da parte dell’ex Cavaliere e per l’acquisto del giovane atalantino da parte dei nerazzurri.
Ma siamo sicuri che si tratti della stessa identica cosa? Noi pensiamo di no.
Affiancare in egual maniera le due questioni ci è parso oltremodo eccessivo e forzato. Una società che da poco meno di un anno dovrebbe passare di mano confrontata a un giocatore la cui trattativa è durata molto meno di una settimana? Ebbene sì. I cinesi rossoneri, innominabili e impossibili da decifrare, scorgere e trovare sono stati approssimativamente equiparati a quelli dell’Inter che, da mesi, ci siamo ormai imparati a conoscere, nel bene e nel male. Si può arrivare a parlare di ombre quando, finalmente, ci siamo abituati a vedere più il giovane volto di Steven Zhang rispetto a quello più vissuto di Massimo Moratti? Va bene accostare due situazioni simili, ma la contestualizzazione resta un caposaldo imprescindibile per esaminare ogni vicenda. Gagliardini poteva già essere disponibile per Udine? Forse, ma un lieve slittamento dovuto a esigenze stringenti di fair play finanziario e di presenza logistica della dirigenza può già paventare dei dubbi sull’affidabilità dei “nostri” cinesi. I milioni estivi per Ansaldi, Candreva, Joao Mario e Gabigol non sono bastati a evaporare i dubbi? Certo, si può disquisire su come si spende, ma non minare altri dubbi. Questa realtà straniera che si affaccia in Italia è davvero così ingombrante e difficile da accettare? E’ figlia dei tempi e forse degli sbagli di qualcuno commessi in precedenza.
Se una società è talmente stabile da poter vantare la stessa famiglia al comando da decenni, ben venga, ma ciò non pare essere motivo sufficiente di altezzosa presunzione. La cordialità italiana esiste solo a parole? Diamo modo all’ospite di giungere, ambientarsi, integrarsi, senza adescare nulla di troppo eclatante, che eclatante non lo è affatto. Magari le risorse dell’Oriente spaventano e si vuole gettare un’ombra, per l ‘appunto, su di esse? Suvvia, non si faccia come con il povero de Boer, preso a pesci in faccia ovunque. Nessuno vuole rovinare nulla, si prova solo a cambiare le cose in meglio.
Iniziando anche a vincere un piccolo triangolare a Marbella. E su quello sì che di ombre ne sono state gettate. Per carità, almeno le cose che vinciamo “sul campo” lasciatecele godere.