Gagliardini Caldara, quando uno diventa un brocco e l’altro fenomeno

Diceva un profeta di Setubal: “Intorno all’Inter c’è prostituzione intellettuale”, toccando tasti che fin lì tutti sapevano ma fino a quel momento nessuno osava dire. Il capitolo “prostituzione intellettuale” aggiunge oggi nuove pagine con il paragone tra Roberto Gagliardini e Mattia Caldara, rispettivamente futuro di Inter e Juventus.

Gagliardini Caldara, campioni, brocchi e poi di nuovo fenomeni

Premesso, nessuno dei due è Maradona che può far vincere le partite da solo e con una sola gamba, parliamo di prospetti che tutti auguriamo siano il futuro della Nazionale italiana ma tra Gagliardini e Caldara esiste la differenza della futura squadra di appartenenza.

Chi non sa di calcio può dire che entrambi finiranno in un top club e quindi per entrambi il futuro sarà uguale, ma poi ci si ritrova con Caldara che ormai è al pari dei migliori centrali al mondo, fonte quotidiano torinese, con appena 12 presenze in A, fonte Transfermarkt e Gagliardini che invece con qualche partita in più è già stato etichettato come spesa inutile, milioni esagerati e una classe mediocre, al pari dei panchinari di lusso.

Dove sta il problema? Sta solo nell’aver scelto il nerazzurro al bianconero, questione del tanto decantato stile che fuori da Torino lascia sempre perplessi ma che sotto la Mole ha sempre un motivo per aver ragione.

Ventotto milioni sono tanti per un giocatore, ma erano un’esagerazione i 40 per Joao Mario per non parlare di Gabigol, un talento inseguito da Marotta ma che una volta a Milano ha suscitato l’ilarità bianconera, perché tanto non gioca e non è tutto questo granché.

Perfetto, il ragazzo esploderà ma da Torino diranno: “Niente di eccezionale”.

Ventotto milioni per Roberto Gagliardini sono esattamente sessantadue milioni di euro in meno rispetto a Gonzalo Higuain, simbolo partenopeo corteggiato e strappato ad una diretta rivale per lo scudetto.

Questione di stile.

Ventotto milioni di euro sono sette in meno di quelli sborsati per Miralem Pjanic, faro della Roma antagonista per il tricolore, strappato dopo corteggiamento ad una diretta avversaria, classe 1990, quatto anni più vecchio del Gagliardo Gagliardini.

Questione di stile.

Con la matematica spesso ci si litiga, ma ventotto milioni di euro sono quindici milioni in più rispetto a quanto sborsato da Torino per Anderson Viana de Carvalho Lima, meglio conosciuto come Hernanes, che una volta bianconero è fenomeno, è un faro ed è sicuramente meglio di Kondogbia, perché Kondogbia è Inter dunque bidone.

E’ bello il mondo del calcio, ma lo è di più passare da fenomeni a bidoni nell’arco di una pagina di quotidiano, lasso di tempo non ancora inventato ma sempre attuale, con la curiosità di sapere se ad esempio, Domenico Berardi, stella mondiale futuro Juventus, farà uno scherzo scegliendo il cuore, dunque l’Inter e conseguentemente bollato bidone su una prima pagina.

Succederà così? Staremo a vedere. Questione di stile.

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