Inter Pioli, il tecnico nerazzurro è stato ospite di Radio Anch’io Sport per parlare del momento di forma della sua squadra, arrivata alla sesta vittoria di fila ieri a Palermo.
Inter Pioli, le parole del tecnico a Radio Anch’io Sport
Siete l’Inter, non potete nascondervi, in corsa per l’Europa e per la Champions?
“Credo viviamo un momento positivo, ma da qui a parlare di Champions ce ne vuole. Pensiamo a dare il massimo in ogni partita”.
Lei ha cominciato in una grande Juve. Le differenze tra quella Juve e l’Inter di ora?
“Gli anni sono tanti ma la Juventus era una società ben strutturata, consolidata. Un ambiente professionale, abituato a vincere, che imponeva certi atteggiamenti. All’Inter c’è compattezza e competenza, nonostante la nuova prorpietà lontana solo come distanza ma è vicina al lavoro. Puntiamo ad un buon presente ma soprattutto ad un grande futuro “
Quando arrivò Ranieri all’Inter, era il normalizzatore. Pioli ha normalizzato l’Inter, con Candreva Perisic e Icardi sembrava facile invece non lo era ma lei ci è riuscito.
“Ho giocatori di talento e di qualità. Tutti abbiamo capito che bisogna sacrificarsi e lavorare insieme. Giocare da squadra. Stiamo facendo bene ma dobbiamo ancora migliorare alcune situazioni. Se c’è la disponibilità dei giocatori a lavorare comunque è più facile fare bene”.
Che voto dà oggi alla sua prima Inter?
“Io i voti li lascio ai giornalisti. Sappiamo che stiamo facendo un percorso che finirà il 28 maggio, e sappiamo di essere in ritardo. Davanti ci sono grandi squadre e possiamo solo provare fino alla fine a vincere più partite possibili. E’ resto per dare giudizi”.
Qusta serie di vittorie, dopo un rendimento modesto, dipendono da un calcio psicologico?
“Tutti gli sport sono soprattutto importanti sotto il punto di vista mentale. Se i giocatori sono in fiducia, possono superare tutti i momenti difficili, anche all’interno di una gara. E’ sempre questone di testa e di crederci sempre. Tattica e tecnica contano ma l’aspetto più importante è il livello mentale molto alto. L’approccio alla gara, l’atteggiamento giusto all’interno di tutti i 90 minuti”.
Fino a poco tempo fa Simeone era sicuro prossimo allenatore dell’Inter. Lei lo ha fatto dimenticare, ma la hanno ferita quelle voci?
“Con tutta sincerità, zero. Sto allenando una grade squada e anche se ci sono grandi allenatori io penso a fare ben e a raggiungere riusltati”.
La prorpietà dell’Inter ha potenzialità infinite. questo la reponsabilizza?
“Sì, ci responsabilizza, ci sprona e ci stimola a fare il meglio possibile. Dobbiamo però essere concentrati sul presente, sul lavoro e sulle prestazioni”.
L’inserimento progressivo di giovani italiani in rosa è stato un suo suggerimento? Non crede che l’Inter abbia bisogno di un altro centravanti oltre Icardi?
“Gli italiani in rosa sono importanti per dare identità e mentalità. Gagliardini era rivolto anche in questa direzione. Giovane importante dal grande presente e futuro. E’ chiaro che quando ci siamo incontrati abbiamo messo sul tavolo nomi di italiani, tra cui Gagliardini.
Gabigol è un giocatore da Serie A?
“Nei due mesi che sono qua è cresciuto tanto. ha dei colpi, è molto giovane e viene da lontano e si sta adattando ad una mentalitò diversa. Sarà importante per il futuro”.
“Obiettivo fare sempre meglio”
Coppa Italia ultimo successo dell’Inter. Obiettivo vero o in secondo piano?
“E’ un obiettivo sicuramente. Va inserito tra le partite del campionato però quindi devo gestire. Con 4 partite fatte bene si va in finale e noi partecipiamo per vincere”.
L’uno a zero è diventato un risultato ottimale nel calcio? Molto più frequente del 2 a 1 solito di una volta.
“Preferibile 1 a 0 no. Preferisco il 2 a 0 per stare più tranquillo. Con l’1 a 0 non lo sei. In Serie A ci sono avversari sempre importanti per colpirti. Ma se vinci 1 a 0 significa che sei stato sempre concentrato”.
L’ha stupita la metamorfosi di Allegri ieri?
“Stupito no, perchè Allegri è un grande alenatore e sente il polso della squadra. Sapva che poteva fare una scelta del genere. ha grandi giocatori a disposizione e ha avuto il segnale che questi possono correre insieme e sacrificarsi insieme. La Juve ha un grandissimo potenziale, ma non imbattibile”.
Dichiarazioni di Joao Mario confortanti parlando della staffetta con Banega.
“Avere competitività tra grandi giocatori aiuta. L’unico obiettivo è il bene della squadra. Sono importanti i primi 11 in campo ma anche quelli più freschi con caratteristiche diversi che entrano dalla panchina a partita in corso. Mettere il bene della squadra davanti al personale, aiuta a vincere”.
Cosa trovo di positivo nell’Inter rispetto ad altre sqadre in cui è stato? I ragazzi della primavera possono essere inseriti in prima squadra?
“Ho trovato un livello di organizzazione eccezionale. Una società che mette nelle condizioni di pensare solo al nostro lavoro. C’è tutto per fare bene. Se dall’esterno può sembrare che c’è confusione, io ho trovato un livello che prima non avevo mai trovato. Anche per questo diamo il massimo. Sui giovani, vogliamo inserirli ma siamo una grande squadra quindi devono essere ragazzi forti. Pinamonti si allena con noi perchè ha grande prospettiva”.
I suoi rapporti con Candreva come sono? C’erano dubbi all’inizio.
“I rapporti con Candreva ono ottimi. Abbiamo entrambi l’obiettivo di vincere con l’Inter. Alla Lazio voleva essere capitano, scelsi un altro ma non è successo niente di grave. La stagione andò non benissimo alla fine nonostante un grande lavoro”.
Perchè tutti all’Inter si affannano a dire che Messi non arriverà. Ci spera?
“Con molta onestà e serietà non bisogna prendere in giro nessuno. E’ un sogno irrealizzabile. Io penso a lavorare, poi sul mercato vedremo”.
Scudetto lotta a due, Juventus e Roma?
“Le prime tre stanno facendo cose eccezionali, ma Juve e Roma sono le più accreditate. Il campionato comunque è più equilivrato degli ultimi anni”.
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