TS – Le sette meraviglie targate Pioli: il miracolo del potenziatore

Pioli Inter – Per quanto ancora non sia stato raggiunto nessun traguardo effettivo, data la situazione in cui versava l’Inter solamente due mesi fa, la rimonta targata Pioli assomiglia molto ad una delle fatiche di Ercole: un’impresa titanica, quasi divina.

LA MERAVIGLIOSA SEMPLICITÀ DI STEFANO

Sette vittorie consecutive in campionato. Questo il bottino che il mister nerazzurro ha portato in dote dopo il suo matrimonio con i colori del cielo e della notte. Dall’8 novembre, giorno del suo approdo ad Appiano, è riuscito a prendere una squadra allo sbando e senza un filo logico ed a trasformarla in una autentica macchina da guerra (e punti). L’Inter ora è un treno in corsa lanciato a tutta velocità, un convoglio che, dati alla mano, ora non ha nulla da invidiare a quelle che stanno lottando per la seconda piazza alle spalle della Juventus.
Pioli doveva normalizzare l’Inter e voleva potenziarla: compito fin qui riuscito alla grande. A volte per fare imprese ercoliane non serve una investitura divina: bastano impegno, tanto lavoro e semplicità. Ecco l’arma segreta di Stefano. La semplicità, fondamento cardine del suo lavoro in nerazzurro, ovvero fluidità di pensiero  e chiarezza dei concetti.

UN CERCHIO CHE SI CHIUDE?

Ovviamente, aldilà del gioco ritrovato e della comunione del gruppo, il primo dato che salta all’occhio e dimostra la ripresa interista sono le sette vittorie consecutive. Impresa che la squadra nerazzurra non centrava dal 2012, quando Stramaccioni ne vinse altrettante fra il 26 settembre e il 3 novembre quando violò – primo nella storia – lo Juventus Stadium vincendo 3-1.  Domenica il cerchio si potrebbe chiudere: l’Inter di Pioli sarà proprio lì, a Torino, alla ricerca di un’impresa, dell’ottava meraviglia del mondo moderno. Quale modo migliore di realizzarla se non a Torino contro i bianconeri?

LE CHIAVI DELLA RIMONTA: DIFESA GRANITICA

Pioli Inter – Se l’Inter ora è ad un passo dalla Champions, con gli scontri diretti da disputarsi fra le mura amiche, è grazie al lavoro del suo tecnico, che ha saputo rigenerare una rosa che prima appariva spenta e demotivata. La difesa ad esempio: con la gestione De Boer il reparto arretrato nerazzurro era un colabrodo; ora invece il muro difensivo è tornato ai fasti di un tempo. Miranda è tornato a livelli eccelsi e Medel centrale di difesa sta ripagando ampiamente la fiducia. Da reparto traballante e ballerino ora la difesa è diventata il punto forte della squadra: 2 soli gol incassati nelle sette vittorie consecutive e terza miglior difesa della Serie A (23 reti), alle spalle solo di Juventus (16) e Roma (21).

RESPONSABILITÀ BEN RIPARTITE

Pioli Inter – Non solo, con l’allenatore precedente le sorti dell’Inter dipendevano praticamente solo da Icardi, autore di 8 delle 13 reti segnate nel periodo De Boer. Il capitano doveva sobbarcarsi tutte le responsabilità del reparto offensivo nerazzurro. Adesso Maurito rimane decisivo, ma non più solo con le reti, ma anche con gli assist:
ha segnato 5 dei 21 gol realizzati con Pioli (24%), servendo altrettanti assist. Con De Boer avevano segnato in tutto cinque giocatori, con Pioli siamo già a otto diversi marcatori. L’inversione di tendenza è evidente.

IL RECUPERO DEGLI “EMARGINATI”

Altro grande merito di  Pioli è stato il recupero di elementi che con De Boer erano finiti ai margini del progetto. Brozovic è il caso più eclatante, ma anche Kondogbia e Murillo stanno ritrovando certezze, così come D’Ambrosio, passato da panchinaro a titolare inamovibile. Il fatto che l’allenatore sia riuscito a coinvolgere più giocatori della rosa nel suo progetto si può leggere benissimo anche sull’incisività dei subentrati dalla panchina nelle ultime cinque partite, sempre decisivi tra goal e assist.

Pioli Inter – Un segnale importante, che dimostra come nel calcio tutto si svolga su di un filo sottilissimo, da equilibrista: basta un soffio di vento per far pendere le sorti di una squadra da un lato o dall’altro, ma in questo Pioli si è dimostrato maestro. Scelte sempre rischiose ma azzeccate, per quello che più che un normalizzatore pare un autentico guaritore miracoloso. Chapeau Pioli quindi: per fare imprese titaniche non serve necessariamente essere un semi-dio, basta avere coscienza dei propri mezzi.

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