Coppa Italia, San Siro, quarti di finale e al termine della gara dopo un attimo di perplessità, cerchi Ausilio e pensi “lo so che stai lavorando per noi!”, poi ti accorgi che si è fatto tardi, che l’ultimo figuro che il ds nerazzurro ha portato alla Pinetina si chiama Sainsbury, impronunciabile come neanche Perisic su Raiuno (chiamato in ogni modo…) e allora capisci che c’è troppo Pioli per questa Inter, per questo Ansaldi e soprattutto per questi terzini.
PIOLI INTER, MOLTO ATTACCO E POCO ALTRO
A quel punto capisci che l’allenatore ha fatto tanto, tantissimo. Ma non può far miracoli, i giochi ormai sono fatti e l’unica speranza è che l’effetto Pioli non si esaurisca troppo presto e che le evidenti lacune (voragini?) della rosa, possano essere colmate da giocatori obiettivamente sopra la media e da quelli rivalutati.
Dopo 9 vittorie di fila, una battuta d’arresto ci sta. Non è la fine del mondo, anche se un rammarico per una Lazio che ha assolutamente meritato ma tanto modesta da far sorridere di tenerezza è innegabile, ma quel che preoccupa sono alcuni calciatori e alcune battute d’arresto.
Inizia la partita e non puoi credere che sarà facile, altrimenti non guarderesti l’Inter. Ma ti sembra sulla scia delle precedenti: dominio del campo, possesso palla e controllo della partita.
Minuto 20′, Ansaldi non vuol rimanere nell’anonimato e cambia la partita.
Dopo aver già dato prova in un paio di occasioni di essere in serata di grazia, ma coperto diligentemente dai compagni di squadra, il terzino argentino si prende la scena e mette insieme un capolavoro dopo l’altro.
Ed è proprio questo il problema o la fortuna. La positività, la compattezza, l’equilibrio e l’obiettiva forza di alcuni compagni hanno coperto e quasi minimizzato l’inadeguatezza di parte della rosa. No, la sconfitta di ieri sera non è solo colpa di Ansaldi. Si possono spendere parole al miele anche su D’Ambrosio, sul sindaco Miranda che ieri sera non ne ha imbroccata una e sulla coppia Kondogbia–Brozovic a protezione della retroguardia inadeguata per l’occasione. Un Palacio talmente tanto solo da dover uscire per problemi di labirintite ed un Banega…ah no scusate Banega non era in campo!
Il terzino argentino si è fatto infilare nell’occasione del gol come non si vedeva dai tempi di Gresko o di alcune partite di terza categoria. Quando attacca non incide, non fa le sovrapposizioni e rimane spesso dietro l’uomo a farsi abbondantemente marcare e quando difende…ecco appunto quando difende?
Il suo compare D’Ambrosio non vuol perdersi l’occasione e fa di tutto, ma proprio di tutto, per mettersi al pari. Ma Ansaldi è troppo ispirato ed eguagliarlo è impensabile. Perché almeno l’azzurro mette tutto quello che ha, non si risparmia e se sbaglia corre, insegue, si arrabbia.
Il complesso è reso abbastanza amaro dal fatto che loro sono i migliori a disposizione. Volete riprovare Santon o Nagatomo? Scherzo ovviamente, certo che non si può fare!
Di chi è la colpa per cui Ausilio ci ha comprato un australiano che sa tutto su rugby e canguri e poco di calcio e tantomeno di difesa? Di mister Pioli, del suo ottimismo e del suo ottimo lavoro che fino a ieri sera era riuscito a coprire falle e ingenuità.
Non rimane che ripartire da lì, da lui e dal suo progetto….anche perché domenica arrivano i “gobbi”!