Juventus-Inter non è ancora quella partita che valeva scudetti o trofei importanti. Le due squadre ormai non lottano testa a testa da tanto tempo per la testa della Serie A, dopo essersi quasi equamente divisi gli ultimi 10-11 anni. Ma ci sono partite che, anche se lontane, sono ancora nitide nella memoria dei tifosi, peraltro non essendo sempre ricordi positivi.
Inter Juventus, 19 anni fa la rabbia di Simoni
Sono passati quasi 20 anni da una di quelle partite che lasciano il segno. Il 26 aprile del 1998 andò in scena uno spettacolo che con il gioco ebbe davvero poco a che vedere. L’Inter di Gigi Simoni scende in campo a Torino per il big match decisivo per la corsa scudetto. La classifica vede i bianconeri avanti di qualche punto ed i nerazzurri devono vincere per riaprire completamente i giochi. La squadra, allora sotto la presidenza di Massimo Moratti, era stata in testa per le prime 16 giornate. A metà campionato il sorpasso della Juventus e a Torino, di conseguenza, si cercava di riaprire la corsa scudetto. Era una sfida piena di talenti: Del Piero contro Ronaldo, Djorkaeff contro Zidane, Zamorano contro Inzaghi. Tutto era pronto per una partita spettacolare, per il meglio o quasi che il gioco del calcio potesse offrire. Peccato però, soprattutto per i colori nerazzurri, che successe ben altro.
Il famoso scontro Ronaldo-Iuliano
Prima di raccontare il famoso episodio, ricordiamo cosa succede una settimana prima. L’Inter poteva arrivare a Torino in vantaggio in classifica, ma la Juventus vinse ad Empoli con un clamoroso gol del pareggio non dato ai toscani. Petruzzi respinse un colpo di testa entrato di almeno un metro e l’arbitro non diede la rete. Una squadra, quella bianconera, già sotto accusa per diversi favori arbitrali ricevuti in sfide precedenti delicate ed equilibrate. Quel 26 aprile poi, ci fu l’apoteosi di un marcio nel mondo del calcio che, qualche anno dopo, sarebbe venuto fuori.
La Juventus é in vantaggio di un uomo e di un gol. Ze Elias é stato espulso e la squadra di Lippi é avanti 1 a 0 grazie a Del Piero. Nonostante ciò, Ronaldo, Djorkaeff e gli altri spingono sull’acceleratore, ma la rete non arriva. Poi, il momento di uno dei punti più bassi del calcio italiano: lancio di Simeone, Ronaldo combatte spalla a spalla con i centrali della Juventus e riesce a controllare entrando al limite dell’area. Una volta entrato in area, salta Iuliano che, disinterressandosi del pallone, corre dritto corpo a corpo verso il fenomeno. Brasiliano a terra, ma l’arbitro Ceccherini non fischia nonostante l’incredibile vicinanza con il luogo del fattaccio.
I giocatori dell’Inter non ci credono, Simoni entra in campo per protestare, ma l’azione continua e Zidane serve Del Piero. Il 10 bianconero entra in area, si tocca con Taribo West e Ceccherini stavolta comanda la massima punizione. Simoni non ci sta e urlare ripetutamente “Si vergogni!”, i giocatori dell’Inter accerchiano l’arbitro. Ma è rigore e forse il karma, forse quel signore sempre troppo pulito per quella Juventus di Del Piero, calcia fuori il rigore. La partita finirá comunque 1 a 0 e la Juve alla fine vincerá il campionato. Uno scudetto macchiato da un episodio che, più di tutti, è stato assorto a simbolo di un’era che la giustizia del 2006 ha dopo parzialmente compensato.
Per quanto, dall’altra parte, continuino a contare i trofei secondo una numerazione del tutto personale.