Rosetti, ex arbitro internazionale, ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport perché la Var, la cosiddetta moviola in campo, non sarebbe stata di aiuto in casi come quelli di Juventus – Inter.
L’ARBITRO RIMANE IL PROTAGONISTA, LA VAR SOLO IN CASI ESTREMI.
La Var non soppianterà la moviola e nemmeno le polemiche che scaturiscono dopo ogni big match. Perché? Perché non tutto sarà opinabile e l’arbitro resterà il protagonista delle sue scelte, specie quelle soggettive sui casi di interpretazione che resteranno insindacabili. L’arbitro rimarrà il giudice primario. Lo spiega Rosetti alla Gazzetta dello Sport: “La tecnologia in aiuto degli arbitri scatterà, ma solo su episodi chiari e non interpretabili. Insomma, i casi scottanti dell’ultimo Juve-Inter non sarebbero stati valutati con la moviola, ma sarebbero rimasti ad interpretazione esclusiva del direttore di gara.”
VAR, COME E QUANDO
L’ex fischietto italiano ha poi spiegato come e quando il Var può essere utilizzato e dove no: “Quelle di Juve Inter sono situazioni dove ci sono delle valutazioni e quindi non sarebbero rientrate nella nostra casistica. Anche il famoso video sulla punizione fatta ribattere a Chiellini sarebbe rimasto lontanissimo dalla moviola visto che non rientra in nessun modo nelle azioni decisive menzionate dall’Ifab. Casi che invece rientreranno nella casistica saranno quelli simili al mancato rosso a De Paul in Udinese-Milan o al rigore non dato a Dzeko in Sampdoria-Roma“.
Insomma, meglio sapere subito a che cosa si andrà incontro tra un paio di stagioni. La moviola in campo ci sarà, ma solo in casi estremi ed estremamente determinanti ai fini del risultato finale.