Javier Zanetti è stato ospite dell’Università degli Studi di Milano rispondendo alle domande del giornalista del Sole24Ore Marco Bellinazzo, esperto di calcio ed economia. Argomento dell’incontro era “La Cina e il calcio globale: il caso Inter. Aspetti culturali ed economici”. Di seguito vengono riportate le parole del dirigente nerazzurro, estrapolate dal sito ufficiale della società:
Innanzitutto, non poteva mancare una panoramica sul suo personale periodo di passaggio dal ruolo di calciatore a quello di dirigente, con il prezioso esempio dell’ex patron Massimo Moratti, figura centrale per Zanetti:“Quando ho smesso volevo continuare il legame con l’Inter. La proprietà mi ha dato fiducia e a me piace lavorare dietro le quinte, cercando di rendermi utile. È la cosa più bella per me, mentre il ruolo di allenatore non si confaceva affatto alle mie qualità e caratteristiche. Mai avrei immaginato di fare quello che ho fatto finora e il gran merito è stato di Moratti. Mi ha insegnato a prendere decisioni importanti tenendo conto degli aspetti umani. Moratti è stato una guida importante ma adesso i tempi sono cambiati. Le dinamiche sono più veloci e voglio aiutare la nuova proprietà”.
E come è questa nuova proprietà? Le parole di Zanetti sono assolutamente ottimistiche:
“Suning è un gruppo ambizioso e forte con grande rispetto per la storia dell’Inter. E’ cambiato l’approccio manageriale, è più internazionale e oggi è un aspetto fondamentale. Sono persone competenti con programmazione e piano strategico. Suning è arrivato in Italia con la consapevolezza di arrivare in un grande club e con la voglia di costruire qualcosa di importante. Mi ha colpito particolarmente la grande programmazione con idee chiare. Non si guarda solo all’investimento economico. Fin dall’inizio ho trovato un legame con la famiglia Zhang. Faccio parte della storia dell’Inter e per me è una sfida importante quella di riaprire con Suning un nuovo ciclo. Con il giovane Steven Zhang siamo molto vicini, è preparato, educato ed intelligente, tiene tanto alla società. Vuole creare anche fuori dal campo una società forte e strutturata. Oggi l’aspetto economico è molto importante, ma il calcio resta un mezzo per trasmettere messaggi positivi, come facciamo con Inter Campus. Questo è un aspetto che fa parte del dna della nostra Inter. Bisogna investire sui giovani calciatori facendo capire loro il ruolo sociale che hanno, che possono fare qualcosa per gli altri”.
L’argentino ha anche illustrato la strategia del colosso cinese per quanto concerne l’argomento stadio: “Vogliamo ristrutturare il Meazza, sarebbe la cosa migliore e siamo già a buon punto. Inoltre puntiamo a costruire un nuovo centro sportivo giovanile che sia all’avanguardia”.
Non poteva mancare un sunto sulla questione che più sta a cuore ai tifosi, il calciomercato: “La filosofia parla chiaro: puntiamo sui grandi giocatori senza guardare la nazionalità. Quello che è importante è essere consapevoli della maglia che si indossa e difenderla. Conta tenere alto l’onore dell’Inter. Poi, è un bene, anche in ottica nazionale, puntare sui giovani italiani”.